Stamane, sotto la volta dell’arco di Porta Santa Croce è stata scoperta una targa in memoria di Giuseppe Garibaldi e della sua visita a Reggio Emilia 150 anni fa; una celebrazione organizzata dal Comune insieme alla sezione reggiana dell’Anvrg (Associazione nazionale veterani e reduci garibaldini) “G. Garibaldi”.
Il 19 agosto 1859, l’eroe dei due mondi e comandante della spedizione dei Mille, che avrebbe portato all’Unità d’Italia, giunse a Reggio con una carrozza scoperta a due cavalli e scortato da due graduati toscani. Una tappa del suo percorso come comandante dell’esercito della Lega militare dell’Italia centrale, espressione dei governi provvisori di Parma, Piacenza, Firenze, Modena, Reggio Emilia e delle Romagne che non avrebbero permesso il ritorno degli oppressori.
L’annuncio del suo arrivo mobilitò i reggiani e soprattutto il Popol giost che, entusiasta, si fermò acclamante sotto le finestre della locanda dove l’eroe prese alloggio, oggi l’Hotel Posta. Tanto che Garibaldi fu costretto ad affacciarsi e ad arringare la folla esortandola ad andare oltre le divisioni interne e a combattere contro il nemico comune esterno, come ha ricordato stamane il cavaliere Giovanni Mariotti dell’Anvrg reggiano, davanti all’antica locanda.
Ed è proprio da qui che è partito il corteo per raggiungere Porta Santa Croce. Preceduti dalle note della Filarmonica Città del Tricolore hanno attraverso le vie del centro rappresentanti delle associazioni dei veterani e reduci garibaldini, gli alpini, i bersaglieri, l’Anpi e la quarta A dell’istituto scolastico Ipsia Galvani.
L’assessore allo Sport del Comune di Reggio Mauro Del Bue, nello scoprire la targa commemorativa ha ricordato che “celebrare oggi Garibaldi è ancora importante perché egli è artefice di quell’Unità d’Italia come fatto popolare e non burocratico, inizio di una lunga marcia verso la libertà e l’emancipazione”.
Dopo il saluto del presidente dell’Associazione nazionale veterani e reduci garibaldini Carlo Bortoletto, ha preso la parola la pronipote di Garibaldi Annita Garibaldi Jannet, preceduta da una presentazione in vernacolo di Gianni Ariosti in rappresentanza del Popol giost.
Annita Garibaldi ha ringraziato la città per l’omaggio che ha voluto fare all’eroe dei due mondi e ha sottolineato come quel passaggio, quella tappa per riposare, in realtà sia stata soprattutto l’inizio di una nuova speranza che si sarebbe poi conclusa nel 1860 con la proclamazione dell’Unità d’Italia.
La targa in memoria della visita a Reggio di Giuseppe Garibaldi così recita:
“a Giuseppe Garibaldi e sia memoria che nel giorno 19 agosto 1859 accolto calorosamente dal Popol Giost attraversò la strada maestra di S. Croce per uscire da questa omonima porta e recarsi nella bassa reggiana a ispezionare come comandante l’esercito della Lega militare del centro Italia, visitare le truppe piemontesi, raccogliere volontari nella provincia la città di Reggio Emilia, la sezione Ass. naz. Vet. Red. Garibaldini “G.Garibaldi”, l’Istituto reg.le “G.Garibaldi” per ciechi, la fondazione P. Manodori, l’Ass. nazionale Bersaglieri posero questo marmo nel novembre 2009”.
Il medaglione in terracotta raffigurante l’effige di Giuseppe Garibaldi, che è inserito nella targa, è stata eseguito dal maestro ceramista e artista Giuliano Iori, tecnico dell’istituto d’arte Gaetano Chierici nel corso di un progetto sulla memoria e la figura del grande eroe dell’Unità d’Italia. Il progetto è stato condotto dall’insegnante Concetta Tornatore insieme ad alcuni studenti dell’istituto, che hanno raffigurato Giuseppe Garibaldi con opere grafiche di disegno, incisioni, carboncini, chine e pastelli, coniugando ricerca artistico pittorica e ricerca storica.
Il medaglione rimarrà a futura testimonianza della creatività e laboriosità di insegnati ed alunni del Chierici.