Resta alto il divario tra Nord e Sud nello sviluppo economico e sociale. Tra le due aree del Paese, secondo uno studio di Confindustria sugli indicatori economici e sociali che analizza tra gli altri i posti di lavoro, depositi bancari, grande distribuzione, consistenza delle imprese, spese per spettacoli e esportazioni, ci sono 42 punti di divario. A fronte di una media del Paese pari a 100 il Nord puo’ contare su un indice di 114,9 mentre il Sud si ferma a 72,2.
Confindustria evidenzia come il divario sia ancora piu’ ampio se si guarda la graduatoria per regioni, ma soprattutto per province. Se la Regione piu’ sviluppata risulta la Val d’Aosta con un indicatore di 132,8 e la piu’ arretrata la Calabria con 66 la distanza diventa incolmabile tra la prima provincia (Milano, con 138,6) e l’ultima che resta Vibo Valentia (a 54,1). Roma (118,1) esce dalla top ten (diventa tredicesima) insieme a Parma per far posto a Brescia (124) e Reggio Emilia (121,7). Confindustria sottolinea come le prime 22 province siano concentrate nel Centro-Nord mentre le 22 meno benestanti siano tutte al Sud e nelle Isole.
In particolare tra gli indicatori la Confindustria inserisce il patrimonio delle famiglie (riferito al 2007) con un complesso tra beni reali (immobili e terreni) e attivita’ finanziarie medio per l’Italia di 382.770 euro segnalando che la media sale a 435.120 al Centro Nord mentre scende a 271.880 nel Sud e le Isole. Particolarmente elevato infine il divario per gli esercizi ricettivi e per il numero di clienti ospitati. A fronte di oltre 376 milioni di presenze in Italia nel complesso il Nord ne ha intercettati 300 milioni mentre il Sud si e’ fermato poco sopra quota 76 milioni.
Ecco una tabella con le prime dieci province per sviluppo economico e sociale:
Province indice sviluppo
1) Milano 138,6
2) Aosta 135,1
3) Verona 134
4) Trieste 131,3
5) Bologna 128,6
6) Ravenna 127,1
7) Rimini 125,8
8 ) Brescia 124
9) Modena 123,9
10) Reggio Emilia 121,7