“E’ ormai passata una settimana dal referendum che in Svizzera ha portato all’ufficializzazione del no ai minareti e ancora, fortunatamente, non si è spenta l’eco su questo risultato importante che ha portato alla luce ciò che pensa la stragrande maggioranza delle persone. In particolare, per ciò che riguarda un principio che non deve essere sottinteso ma ben evidenziato e posto in primo piano rispetto al mare magnum di riflessioni emerse in questi giorni: quello della reciprocità”. E’ quanto ha affermato il Consigliere regionale del PDL Enrico Aimi, intervenendo nuovamente sul risultato uscito dalle urne elvetiche. “Un valore che sembra viaggiare su due binari ben distinti, paralleli, ma posizionati in direzione opposta l’uno dall’altro: qui in Italia, soprattutto per certa sinistra al caviale, abituata a salotti e tartine, e lontana anni luce dal pensiero della gente, per gli islamici tutto è dovuto e tutto è concesso. Guai a chi li tocca. Loro chiedono, spesso pretendono, e noi supini ad eseguire e a cospargerci il capo di cenere se qualcuno prova ad eccepire. Per i cattolici invece – ha sottolineato Aimi – quando si mette piede in terra musulmana, la musica cambia e decisamente. Chiese nuove da costruire? Un miraggio. Luoghi di culto dove poter pregare? Lanternino in mano e via alla caccia al tesoro. E si badi bene – ha rincarato il Presidente vicario del PDL modenese – per vivere e toccare con mano questa situazione, non c’è bisogno di andare dall’altra parte del mondo, basta semplicemente dare un’occhiata alla vicinissima Turchia dove non pochi preti cattolici hanno dovuto subire carcere duro per anni a causa dell’immane errore di essersi permessi di uscire dalle chiese in cui vivevano confinati, dimenticandosi addosso, magari appuntato sulla giacca, un piccolo crocefisso. Per non parlare poi delle “democratiche” repressioni subite dai cattolici in terra araba, iraniana, siriana e via dicendo. Ancora una volta, invece, qui in Italia i fini pensatori dell’intellighenzia di sinistra, non hanno perso occasione per iniziare la predica di turno, senza muezzin, sparando accuse di razzismo a destra e a manca, incitando il multi-culturalismo ad oltranza senza “se” e senza “ma”. E’ evidente – ha aggiunto Aimi – che questo doppiopesismo tanto caro ai compagni, non può e non deve andare avanti. Ogni paese ha la sua cultura, la sua tradizione e le sue regole, che devono essere rispettate, senza deroga alcuna. Perché – si è poi chiesto – quando noi andiamo all’estero dobbiamo, giustamente, adeguarci a stili e culture diverse dalla nostra e invece, quando in Italia ospitiamo gli stranieri non deve accadere lo stesso? Senza parlare poi di chi ha avuto la brillante idea di levare il crocefisso e cancellare le feste natalizie per non urtare le sensibilità di persone ospiti del nostro paese, in barba alla nostra civilta’ e alla nostra religione. Ora, banalizzando, ci manca soltanto che, per le stesse motivazioni, si arrivi a sostituire, magari in qualche asilo o scuola materna, i tortellini o lo zampone, con cus-cus o kebab a volontà. Sarebbe, ma non permetteremo mai che ciò avvenga, l’apice dell’autolesionismo in salsa demagogica. Il risultato eclatante che esce dal referendum appena celebrato in svizzera sul divieto di costruzione di nuovi minareti, segna per tutta l’Europa – ha ribadito nuovamente Aimi – una data storica che evidenzia come finalmente si va facendo strada una maggiore consapevolezza sul problema islam. Il plauso va al coraggio di un popolo che su un tema così delicato ha aperto una nuova stagione della politica anche per l’ Italia , fuori dal buonismo e dall’ipocrisia. Tale divieto non significa proibizione di pregare, anzi, ma limitazione del potere politico che l’islam può esercitare attraverso luoghi non solo di culto che sono di fatto veri e propri centri politici con tanto di tribunale coranico. Il problema dell’Islam e’ proprio questo – ha concluso l’esponente del partito di Berlusconi – non avere attraversato nella sua storia, a differenza dell’Europa, ne’ l’umanesimo , ne’ il rinascimento, dai quali e’ scaturita per noi la separazione tra potere spirituale e quello temporale; l’Islam non ha questa distinzione e chi gli e’ fedele rispetta prima il Corano poi le altre leggi, con tutto cio’ che ne consegue anche in termini di difficoltà ad accettare ordinamenti legislativi diversi, in particolare quelli dello stato ospitante”.
Periodico quotidiano Sassuolo2000.it
Reg. Trib. di Modena il 30/08/2001
al nr. 1599 - ROC 7892
Direttore responsabile Fabrizio Gherardi
Edito da:
Linea Radio Multimedia srl
P.Iva 02556210363
Cap.Soc. 10.329,12 i.v.
Reg.Imprese Modena Nr.02556210363
Rea Nr.311810