Venerdi 30 ottobre a Bologna si è tenuto un convegno sullo stoccaggio del gas organizzato dal RIE, prestigioso ente di Ricerca presieduto da Alberto Clò. Sono intervenuti delegati del ministero dello Sviluppo Economico, e rappresentanti dei più importanti operatori italiani del mercato del gas. Nell’ambito del convegno è stato ribadito più volte che i consumi di gas registrati nel 2008 saranno raggiunti di nuovo, forse, tra una decina d’anni.
Il prezzo del gas è praticamente crollato nel corso del 2009 con una sovrabbondanza di offerta rispetto alla domanda. E sugli stoccaggi italiani (peraltro nemmeno riempiti per intero nel 2008) è stato ampiamente ribadito che sono superiori alla media europea.
L’Italia, quindi, non è messa così male.
Ora, assistendo all’ennesimo tentativo di banalizzazione della vicenda Rivara da parte del senatore Giovanardi (mi riferisco alla “lettera aperta” pubblicata dal quotidiano L’Informazione del 4 dicembre e alla successiva replica all’intervento dell’assessore provinciale Vaccari), occorre rispondere per le rime alla solita tiritera, riassumibile nelle già note e banali equazioni: “niente stoccaggio di Rivara = imprese in difficoltà per il caro gas”; “impresa in difficoltà = disoccupazione”; “disoccupazione = miseria nera e fine del welfare”.
E in chisura, Giovanardi, degno rappresentante della politica della prima Repubblica, non disdegna (poteva essere altrimenti?) di sfruttare l’attuale stato di crisi e di difficoltà dell’economia e delle famiglie offrendo la più ovvia e lapalissiana delle soluzioni: “Sì allo stoccaggio di Rivara = fine della crisi e tutti felici e contenti”.
Ma la gente non ci sta.
Giovanardi considera i lettori e gli elettori dei cretini, ma così non è.
Banalizzazioni del genere: “qui si dice no a tutto e allora si va a finire come a Napoli”, Giovanardi non deve venirle a dire qui, nella sua terra.
Non venga a dire che Rivara è una grande questione nazionale e che da Rivara dipenderà il futuro di milioni di persone.
Non può affermare che secondo gli esperti non ci sono pericoli per le popolazioni. In questo modo insulta i membri delle commissioni – istituite dalla Provincia e dai comuni che si vorrebbe ospitassero il deposito del gas – che annoverano al proprio interno studiosi di fama nazionale e internazionale. Questi scienziati hanno detto che i pericoli ci sono, eccome!.
Infine, Giovanardi non deve tacere sul fatto che lo stoccaggio di Rivara è in acquifero ed è quindi tutt’altra cosa rispetto agli stoccaggi che si fanno nei depositi esauriti. Giovanardi dica che nulla del genere è stato mai fatto in Italia (e nemmeno in Europa), e di tali dimensioni e a tali profondità.
Per completezza d’informazione s’intende, perchè due mezze verità – lo sa bene Giovanardi – messe insieme non ne fanno una intera.
Vada lei a documentarsi caro senatore così forse smetterà davvero di andare in giro a raccontare le solite barzellette.
(Raimondo Soragni)