“Cari sindaci, presidenti e amministratori: non lasciate soli i lavoratori pubblici”. E’ questo l’appello di Cisl Fp e Uil Fpl dell’Emilia-Romagna in occasione della giornata di mobilitazione nazionale dei lavoratori pubblici -giovedì 10 dicembre- indetta per sollecitare governo ed enti locali al rispetto degli accordi stipulati in materia contrattuale.
In Emilia-Romagna i sindacati hanno organizzato 4 presidi regionali, dalle 10 alle 12, a Bologna davanti alla sede della giunta regionale e dell’Anci regionale, a Parma sotto la sede dell’Upi e di Unioncamere, oltre a presidi davanti a tutte le sedi provinciali delle Prefetture, in quanto rappresentanti territoriali del governo.
“L’obiettivo –spiegano Roberto Pezzani, segr. gen. reg. Cisl Fp e Gerry Ferrara, segr. gen. reg. Uil Fpl– è portare la vertenza del pubblico impiego in primo piano e riavviare il confronto con tutti i soggetti istituzionali coinvolti, richiamandoli alle loro responsabilità. Al governo –spiegano i sindacalisti- chiediamo di stanziare in Finanziaria le risorse per rinnovare i contratti pubblici del triennio 2010-2012, così come concordato nell’accordo sul nuovo modello contrattuale. A Comuni, Province, Camere di commercio e Regione di sostenere la legittima aspettativa dei lavoratori pubblici, che quotidianamente operano con impegno e professionalità, garantendo servizi essenziali per la nostra comunità”.
Pezzani e Ferrara confermano che presso l’assessorato alla Sanità della Regione Emilia-Romagna è già stato sottoscritto l’accordo sulle risorse aggiuntive regionali del contratto sanità, mentre denunciano che “molti enti locali non hanno ancora stanziato nei loro bilanci le somme necessarie”.
Da qui il sollecito di Cisl Fp e Uil Fpl affinchè “ogni singola amministrazione accantoni da subito le risorse economiche necessarie per il prossimo contratto, ricavandole anche dall’eliminazione di sprechi, spese inutili e consulenze ingiustificate. Solo così –concludono i rappresentanti di Cisl e Uil-, remunerando bene i bravi lavoratori pubblici, si riqualificano i servizi, facendoli pagare meno ai cittadini”.