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Nasce a Modena il primo circolo sanitario del Pd

livia_del_turcoNascono in Emilia-Romagna, una delle prime regioni d’Italia a rispondere alla sollecitazione del segretario Pier Luigi Bersani, i nuovi circoli del Pd nei luoghi di studio e di lavoro. A Modena viene inaugurato domani, venerdì 18, il primo circolo aziendale dell’Ausl di Modena, forse il primo circolo sanitario del Pd in Italia. Avrà sede in via Vignolese 849, nello stabile che ospita il supermercato “I Gelsi”. All’inaugurazione, alle ore 18, saranno presenti l’on. Livia Turco, responsabile nazionale del Pd per le politiche sociali e l’immigrazione; il segretario regionale del Pd Stefano Bonaccini; l’assessore alle Politiche Socio-Sanitarie del Comune Francesca Maletti; il responsabile del Programma del Pd Davide Baruffi e il segretario cittadino del Pd Giuseppe Boschini.

“I nuovi circoli – afferma Stefano Bonaccini, segretario regionale del PD – nascono per favorire occasioni di incontro e scambio di idee in luoghi nei quali la presenza attiva di una forza politica manca da tempo. Università, imprese, ospedali – precisa – realtà nelle quali studiano e lavorano quotidianamente migliaia di uomini e di donne e che spesso mancano di un luogo di riflessione e proposta su temi che riguardano da vicino la vita dai cittadini”.

Lo scopo principale del Circolo Sanità interaziendale di Modena – spiega il consigliere comunale del Pd Luigi Alberto Pini – sarà di “mettere assieme gli operatori delle due aziende sanitarie modenesi per produrre delle proposte che dovranno essere prese in considerazione nel delineare le nuove linee di sviluppo della sanità nella nostra città. Attraverso questo strumento – aggiunge – potremo partecipare alla discussione del nuovo Piano Attuativo Locale (PAL) che delineerà le linee generali della sanità modenese nei prossimi 10 anni. Passare quindi da ‘oggetti’ di modificazioni a soggetti della nostra evoluzione professionale”.

Al circolo hanno già dato un’adesione preliminare una cinquantina di operatori della salute. Fondamentale sarà l’apporto dei cittadini coinvolti nelle associazioni di volontariato e dei pazienti, per poter elaborare strategie comuni che tengano presente la centralità del paziente nel percorso socio-sanitario e della universalità del Servizio.

















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