Giornata di Natale decisamente pesante per la città di Modena, accerchiata dalla piena dei fiumi Secchia e Panaro e del torrente Tiepido. L’allarme della Protezione civile comunale è scattato allo scoccare della mezzanotte tra giovedì 24 e venerdì 25. Il livello dei fiumi cresceva vistosamente a causa delle piogge e delle temperature molto alte che hanno fatto sciogliere molta neve in Appennino. Per questo motivo, come sempre avviene in questi frangenti, è stata allestita la sala operativa d’emergenza a fianco di quella della Polizia municipale in via Galilei.
Il primo atto è stato quello di chiudere via Curtatona alla Fossalta invasa dall’acqua. Alle 7,30 è stato dato ordine di chiudere Ponte Alto e passo dell’Uccellino. Un’ora dopo è stato chiuso anche il ponte di Navicello vecchio. Già in servizio vi erano una trentina di volontari della Protezione civile e pattuglie di vigili che monitoravano i punti sensibili su Secchia e Panaro con particolare attenzione alla Nazionale per Carpi che per un tratto corre parallelamente al Secchia. In stradello Panaro, utilizzando un canotto, Vigili del fuoco e Polizia municipale hanno cercato inutilmente di trarre al sicuro due componenti una famiglia che vive in una casa costruita in area golenale. Due uomini, rifugiatisi al secondo piano, si sono rifiutati di eseguire l’ordine di sgombero firmato dal Sindaco. Nel corso dell’operazione la sagola che tratteneva il gommone si è staccata e gli uomini hanno dovuto lottare duramente contro la forte corrente per guadagnare la riva.
Verso le 9,30 il livello di piena del Secchia aveva già raggiunto 9,85 sopra lo zero idrometrico. Alle 9,40 le autorità comunale e la Prefettura hanno deciso di chiudere via Emilia Est, all’altezza della Fossalta per l’alto livello raggiunto dal torrente Tiepido che già lambiva la strada. Poi è stato un crescendo di situazioni a rischio che sono state seguite sempre con grande attenzione: famiglie che lamentavano situazioni di pericolo in via Montecatini, in via Rametto, al confine con Campogalliano e poco dopo il ponte di Sant’Ambrogio nei pressi di un noto ritrovo a ridosso del Panaro.
Verso le 13 anche il sindaco Giorgio Pighi si è voluto rendere contro di persona di come era la situazione ed è salito su un elicottero della Polizia di Stato che ha sorvolato le zone più a rischio. Di nuovo a metà pomeriggio il Sindaco, accompagnato dagli assessori Marino e Arletti, ha svolto una serie di sopralluoghi intorno alla città, in particolare ha verificato la situazione di Ponte Alto.
Intanto, alle 14, i tecnici comunali avevano deciso di prepararsi a chiudere la nazionale per Carpi nel triangolo compreso tra l’uscita 11 della tangenziale, Lesignana e Campogalliano nel caso si fosse verificata l’esondazione del fiume; la situazione è però stata tenuta sotto controllo dalla Protezione civile comunale e quindi la chiusura non si è resa necessaria, malgrado il livello di piena avesse raggiunto e superato abbondantemente i dieci metri. Poco prima delle 15 due cabine elettriche della zona di Tre Olmi-Freto sono andate fuori servizio, ma in poco tempo le squadre di Hera hanno saputo individuare i guasti e porvi rimedio.
Poco prima delle 18 i primi segnali positivi dal Panaro il cui livello era sceso di 15 centimetri, mentre Secchia rimaneva molto alto, non più a causa delle piogge ma perché la casse di espansione stavano iniziando il rilascio delle acque contenute nei bacini. Per tutta la notte è continuata l’opera di monitoraggio ed il primo segnale che in città la cose stavano migliorando decisamente è venuto alle 3 di sabato 26 dicembre, quando la via Emilia Est alla Fossalta è stata riaperta. Anche il Secchia ha evidenziato una lenta, ma costante decrescita dei livelli di piena.