Non possono mancare, quando un partito, soprattutto se un grande partito, ha dei fisiologici assestamenti interni, coloro che cercano un po’ di visibilità occupandosi delle faccende di casa d’altri. L’ha fatto il PD, provando a far dimenticare il disastro degli ultimi due anni, a livello nazionale, ci prova oggi l’UDC.
All’amico Davide Torrini, ricordo che nessuno ha obbligato l’elettorato a polarizzarsi sui due partiti maggiori, ma che evidentemente gli italiani cercando governabilità, hanno scelto così, memori delle epoche in cui partiti del cosiddetto “zero virgola” decidevano le sorti dei governi. Ma chi ormai ha dovuto prendere atto del bipartitismo è proprio Pierferdinando Casini, che pur di “abbattere” l’ex alleato Berlusconi ha proposto un’alleanza vasta con la sinistra (pure con l’IDV di Di Pietro): altro che alternativi a tutti, altro che terza via!
E poi rimettiamo i numeri al loro posto: pur con le difficoltà che vediamo oggi, il PDL ha raccolto più del 20% di consensi a Modena. L’UDC il 3,5%, meno che a livello nazionale. Come alternativa di governo a Modena, come nel resto d’Italia, l’UDC è stata bocciata non da Silvio Berlusconi o da Pierluigi Bersani, bensì dalle urne, dai cittadini.
(Avv. Luca Ghelfi, Consigliere Provinciale – PDL)