”L’ambiguità dell’UDC, con la politica dei due forni in occasione delle prossime elezioni regionali, riduce quel partito a “damigella di poco onore” disponibile a concedersi a Berlusconi o a Bersani a seconda della convenienza, ultima tappa di un calvario politico indegno per gli ultimi sedicenti eredi della DC. Per questo come PDL a Modena non possiamo accettare lezioni di coerenza e affidabilità da simili dirigenti”.
Questo il commento di Enrico Aimi, coordinatore provinciale vicario del partito di Silvio Berlusconi che rispedisce così al mittente le accuse rivolte nelle ultime ore da esponenti dell’UDC al PDL.
“Singolare percorso politico quello di questi ex anticomunisti – ha poi rincarato Aimi – addirittura pronti ad alleanze “contronatura” con gli avversari di sempre e con quel Tonino Di Pietro da Montenero di Bisaccia, artefice dell’assalto alla baionetta contro l’ultimo mentore di Casini, l’On Arnaldo Forlani. Casini è convinto in cuor suo, ma solo in cuor suo, contro ogni logica e anche contro gli evidenti risultati elettorali, di poter sostituire come Premier il Cavaliere. Da queste parti, invece, sognano di ereditare il patrimonio di voti del PDL, come quei giovanotti in panciolle dalla mattina alla sera che nella vita passano il tempo a interrogarsi sulle condizioni di salute dello zio ricco d’America, facendo il tifo per il verificarsi dell’evento più naturale. Un partito trasformista che ha preso la politica per un ballo in maschera, pronto a cambiar costume a seconda della convenienza: in Piemonte con la sinistra e in Lombardia con il centrodestra. Difensori a parole dei valori non negoziabili della vita e della famiglia, si accingono a sostenere nel primo caso la più scatenata laicista del PD, Mercedes Bresso. A Modena – ha concluso Aimi – fate pure le alleanze che preferite noi ci accontentiamo di farle con i vostri elettori che comprendono che un’alternativa reale alla sinistra la si fa con l’unica forza in grado di contrastarla senza ambiguità, ovvero il Popolo della Libertà”.