La Commissione Pari Opportunità delle Terre d’Argine ha seguIto sulla carta stampata le notizie dell’imminente trasferimento del Dott. Lorenzo Aguzzoli dall’Ospedale “Ramazzini” di Carpi all’Ospedale “Santa Maria Nuova” di Reggio Emilia: tale trasferimento rappresenta una scelta “obbligata” del Dott. Aguzzoli per poter esercitare pienamente la sua professione di chirurgo oncologo-ginecologo.
L’indignazione della CPO TdA si unisce alla lettera di protesta di UDI e CIF, le due associazioni femminili di Carpi, all’interpellanza di Giliola Pivetti, capogruppo di Alleanza per Carpi, all’interrogazione di Francesca Cocozza, consigliera comunale PD, e alla preoccupazione di tutte le donne sul fronte della sanità cittadina e provinciale per la perdita ormai certa di un professionista stimato nell’ambito della chirurgia oncologica-ginecologica. Ciò che lascia maggiormente perplessi è la mancanza di una presa di posizione da parte delle istituzioni e, in particolare, ci riferiamo al Sindaco di Carpi Enrico Campedelli e al Direttore Generale dell’Azienda USL di Modena Giuseppe Caroli.
Anzi…una risposta è arrivata. Il Direttore Sanitario dell’Ausl Dott. Lenzotti ha affermato dispiaciuto che la decisione del Dott. Aguzzoli avrebbe “colto tutti di sorpresa” e che al momento l’Ausl non potrebbe fare più nulla, visto che l’Ospedale di Reggio Emilia avrebbe già accolto la sua domanda. Il Dott. Lenzotti afferma, inoltre, che l’Azienda USL si impegnerà a cercare “una professionalità altrettanto valida per sostituirlo”. Forse ci si dimentica che la sanità cittadina e modenese aveva già investito sulla crescita professionale del Dott. Aguzzoli e sulla sua elevata specializzazione nel campo della oncologia ginecologica. Il forte calo di attenzione sul diritto alla salute delle donne era già emerso durante incontri che la CPO TdA aveva avuto con il Dott. Paolo Accorsi, Primario di ostetricia-ginecologia dell’Ospedale di Carpi, la Dott.ssa Maria Dirce Vezzani, Dirigente del Consultorio familiare del Distretto di Carpi e la Dott.ssa Adriana Borghi dell’U.O. di Pediatria dell’Ospedale di Carpi. In merito a questa problematica, la stessa CPO TdA ha invitato le istituzioni ad implementare un Tavolo di Concertazione tra le strutture sanitarie (ospedaliere ed extra-ospedaliere) e le strutture sociali, il cui primo incontro è fissato per il 16 gennaio prossimo. In particolare, il Tavolo vuole discutere ed individuare linee tecnico-operative inerenti la politica della maternità e della salute delle donne, occupandosi della neonatalità, della depressione post-parto e della ricerca/prevenzione dei tumori femminili. Anche una parte del nostro impegno di spesa va in questa direzione, visto che nel 2008 era stato pubblicato uno studio del Registro Tumori della provincia modenese (relativo al periodo 2000-2005) che evidenziava una maggiore incidenza di tumori nel Distretto sanitario di Carpi rispetto al resto della provincia di Modena.
La CPO TdA si unisce alla domanda posta dalle associazioni femminili: La salute delle donne è ancora una priorità della sanità pubblica modenese?