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Onu proclama 2012 anno della cooperazione, De Vico: cooperative coniugano etica, persona e mercato

Soddisfazione a Modena per la recente risoluzione dell’Onu, che ha proclamato il 2012 “Anno internazionale delle cooperative”. «È il premio a un modello d’impresa che coniuga etica, persona e mercato – commenta il presidente di Confcooperative Modena, Gaetano De Vinco – La risoluzione Onu riconosce che il modello imprenditoriale cooperativo è uno dei fattori principali dello sviluppo economico e sociale, ne promuove la piena partecipazione dei popoli nel mondo sviluppato e in quello in via di sviluppo e, in particolare, che le cooperative contribuiscono allo sradicamento della povertà. La risoluzione incoraggia anche tutti i governi a creare un ambiente di maggiore sostegno allo sviluppo cooperativo, specialmente quando si tratta di garantire i finanziamenti per rafforzarne capacità e solidità».

Per De Vinco l’anno internazionale delle cooperative giunge al momento giusto, perché la cooperazione è un modo di fare attività imprenditoriale più sostenibile rispetto ai modelli capitalistici tradizionali, messi in discussione dalla crisi scoppiata nel 2008. «Ciò che anche a Modena distingue questo modello d’impresa dagli altri è la condivisione dei valori di democrazia, solidarietà, uguaglianza, partecipazione e auto-responsabilità i quali – conclude il presidente di Confcooperative Modena – permettono di creare imprese al servizio di un interesse più ampio rispetto alla massimizzazione del profitto per pochi».

Oggi nel mondo sono oltre 800 milioni i soci di cooperative e cento milioni i dipendenti. In Italia la cooperazione vale il 6 per cento del Pil e il 7 per cento degli occupati; a Modena la cooperazione rappresenta il 10 per cento del valore aggiunto dell’economia e il 12 per cento degli occupati. Nel 2008 il giro d’affari delle cooperative modenesi aderenti alle tre centrali (Agci, Confcooperative e Legacoop) è stato di 5,1 miliardi di euro; le persone occupate erano 24.500 (57 per cento donne, 5 per cento immigrati), mentre i soci superavano le 379 mila unità.

















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