La risorse da destinare alla messa in sicurezza del nodo idraulico di Modena saranno previste con un decreto legge in discussione nelle prossime settimane in Parlamento; intanto la Protezione civile nazionale stanzierà subito un primo finanziamento, non ancora quantificato, per far fronte alle “somme urgenze” dovute al maltempo delle festività di Natale. E’ quanto è emerso nel corso dell’incontro a Roma, giovedì 14 gennaio, tra i rappresentanti di Regioni e Province, tra cui Stefano Vaccari, assessore all’Ambiente della Provincia di Modena, e il vice capo della Protezione civile Bernardo De Bernardinis.
«Nel corso dell’incontro – sottolinea Vaccari – abbiamo illustrato quali sono i punti di maggiore criticità a partire dal nodo idraulico della città di Modena e la situazione delle frane in montagna. Il sistema delle casse di espansione è stato decisivo anche per la piena di Natale ma occorre adeguarlo. Abbiamo chiarito che è necessario ampliare le casse del Secchia dimensionandole agli eventi degli ultimi anni, migliorare la regolazione della cassa del Panaro, adeguare le arginature in diversi tratti, realizzare la cassa del Naviglio ai prati di San Clemente e il quarto lotto del diversivo Martignana».
I problemi modenesi erano già stati illustrati dalla Provincia a Guido Bertolaso, capo della Protezione civile nazionale, nel recente sopralluogo a Modena durante l’emergenza piena di Natale. Nel corso del sopralluogo il presidente della Regione Vasco Errani aveva firmato e consegnato a Bertolaso la richiesta dello stato di emergenza per 25 milioni di euro in tutta la Regione, circa 15 dei quali per l’area di Modena.
Con la dichiarazione dello stato di emergenza, decisa nei giorni scorsi da Governo, dovrebbero arrivare a Modena, a questo punto con un decreto del Parlamento, le risorse da investire sulla sicurezza idraulica in pianura e idrogeologica in Appennino.
«Il problema di fondo – aggiunge Vaccari – è che le piene un tempo considerate storiche ora sono praticamente annuali rendendo necessario adeguare le infrastrutture idrauliche. Per far fronte a questa nuova situazione, la Provincia è impegnata a creare le condizioni per realizzare al più presto le progettazioni per avviare i lavori non appena i fondi saranno disponibili».
La Provincia, dopo il censimento dei danni effettuato a corredo della richiesta dello stato di emergenza, sta completando l’analisi degli interventi da realizzare per far fronte al rischio piene e frane.