Da oltre un mese il suo nome è fonte di dibattito per un’eventuale candidatura nel Pd per le prossime consultazioni regionali. Ma se da un lato sono stati in diversi coloro che hanno espresso apprezzamenti nei suoi confronti, dall’altro qualcuno ha storto il naso. E così Raimondo Soragni decide di togliere il disturbo, senza polemica, ma con la consapevolezza di voler continuare a fare politica attiva per la sua gente.
“Da tempo assisto esterrefatto e stupito alla discussione sulla mia possibile candidatura alle elezioni regionali. Premetto che non ho mai chiesto un posto nella lista modenese del Pd, semmai il contrario: altri hanno speso il mio nome, aspetto che comunque mi rende orgoglioso. Nell’ultimo periodo, però, ho letto e sentito tante voci sul mio conto: parole scomposte, pretestuose, oblique ed esorcizzanti. Non sono abituato a mandare messaggi occulti, così come non mi piace l’idea di essere diventato un problema, piuttosto che un valore aggiunto. Io sono sempre stato, e i fatti lo dimostrano, per la politica del fare e non per la politica delle chiacchiere sottobanco. Per questo non ho più alcuna intenzione di essere protagonista di questa sceneggiata e chiedo di smetterla di considerarmi un elemento di discussione e di fratture. Ho sempre cercato di amministrare nel modo più trasparente possibile e, forse, ho pagato questo mio atteggiamento, ma non fa parte del mio modo di vivere il mettere in imbarazzo i miei collaboratori o le persone che mi affiancano. Perciò, per liberare il Partito Democratico dall’imbarazzo sulla mia figura e per permettere una libera discussione sui futuri candidati alla Regione, ritiro la mia disponibilità a rappresentare il Pd nella Bassa e nella provincia nella prossima tornata elettorale. Tolgo il disturbo, non prima però di aver ringraziato tutti coloro che, in questi giorni, si sono adoperati per sostenere il mio nome anche a scapito di richiami e contestazioni da parte di chi, invece, ha fatto di tutto per sminuirmi.
Cosa farò? Me lo sto domandando anche io, ma visto che non potrò più ricandidarmi a sindaco e come qualcuno ha sottolineato ‘ho delle battaglie aperte’, a partire dal deposito gas di Rivara, vorrei continuare a fare politica attiva per rappresentare, difendere e migliorare il mio territorio e la mia provincia. Semmai, a quel punto, sarà la gente a decidere se merito questo compito e lo farà con il voto, unico vero elemento democratico per decidere da chi farsi governare”.