«La crisi economico-finanziaria ha accelerato un processo di riorganizzazione che avrebbe comunque investito, prima o poi, anche l’economia modenese, senza tuttavia minarne la sua vocazione industriale e manifatturiera di qualità». Lo ha detto il segretario provinciale della Cisl, Francesco Falcone, al convegno tenuto oggi – giovedì 14 gennaio – al teatro Carani e al quale hanno partecipato il segretario nazionale della Cisl, Raffaele Bonanni, il presidente della Provincia Emilio Sabattini e quello della Camera di commercio, Maurizio Torreggiani. Lo stesso Bonanni ha più tardi inaugurato la nuova sede Cisl di Sassuolo.
«Dobbiamo continuare a fare in modo innovativo ciò che sappiamo fare bene: produzioni di qualità, ma sviluppando quel qualcosa in più che prima era di nicchia e che adesso invece è fondamentale per conquistare i mercati (per esempio, l’eco-compatibilità dei prodotti). Occorre, poi, – ha aggiunto Falcone – anche cominciare a individuare nuove traiettorie di sviluppo. Perché non immaginare Modena capofila di un’economia che guardi più all’utilità sociale e meno al superfluo»? Qui il segretario Cisl ha rilanciato la sua idea di creare a Modena un distretto per le energie alternative. «Dove sta scritto che dobbiamo essere solo grandi consumatori di energia e non anche produttori? – si è chiesto Falcone – Con il sostegno diretto di Hera, Modena potrebbe specializzarsi nella produzione di energia ricavata dal sole e dai rifiuti, con risparmi sulle bollette energetiche di famiglie e imprese e possibili nuovi business. Inoltre dobbiamo far partire subito i poli tecnologici perché i cali di produzione imposti dalla crisi ci danno più tempo per fare ricerca e innovazione». Dal canto suo Bonanni, intervistato dai giornalisti all’ingresso del teatro Carani, ha auspicato che, come richiesto anche dal Capo dello Stato, il governo riapra la discussione sulla riforma fiscale, perché l’80 per cento degli incassi dall’Erario proviene dai lavoratori e pensionati che, a differenza di altre categorie, pagano le tasse fino all’ultimo centesimo. «Per ripristinare la progressività bisogna ridurre le aliquote medio-basse e tassare i consumi, perché chi ha di più spende di più», ha detto il segretario nazionale della Cisl, aggiungendo che per superare la crisi occorre agire su tutto ciò, dall’energia alle infrastrutture, che rende più costoso produrre beni e servizi nel nostro Paese. «Per competere le nostre imprese, per esempio le ceramiche, devono fare prodotti di alta qualità, per i quali sono necessarie innovazione e ricerca. Bisogna cambiare schema e aprire una collaborazione nuova e partecipativa tra lavoratori e imprese – ha dichiarato il leader Cisl – Deve cambiare anche il carico fiscale su lavoro e impresa, che pagano il triplo rispetto alla tassazione delle rendite finanziarie». Rispetto ai problemi di unità sindacale, Bonanni ha affermato che l’azione coerente e forte di Cisl e Uil ha evitato, attraverso gli ammortizzatori sociali, almeno mezzo milione di disoccupati. «A livello locale abbiamo fatto cose buone anche con la Cgil. In momenti di difficoltà come questo, però, – ha osservato il segretario della Cisl – ripeto sempre che non bisogna scontrarsi, bensì incontrarsi per trovare insieme soluzioni a una crisi che, tra l’altro, proviene dall’esterno. Grazie al nostro atteggiamento serio e responsabile – ha concluso Bonanni – abbiamo affrontato i problemi in modo meno conflittuale rispetto ad altri Paesi europei».