Sono in totale 656 solo in Emilia Romagna i medici e i laureati in medicina, specializzati e specializzandi, che hanno aderito all’azione legale del Codacons volta ad ottenere il pagamento dei compensi loro spettanti.
La questione riguarda sia il mancato versamento delle retribuzioni e dei contributi previsti dalla legge in favore dei medici e relativi al loro periodo di specializzazione (e si tratta di tutti gli specializzati del periodo dal 1982 al 1991 e dal 1994 al 2006), sia le scuole di specializzazione di area sanitaria frequentate da laureati non medici i quali, pur essendo assoggettati agli stessi obblighi ed impegni dei medici specializzandi, non hanno percepito e non percepiscono alcuna remunerazione e non hanno alcuna copertura previdenziale.
Ciascuno di loro – spiega l’associazione – ha diritto in base alla direttiva europea n. 82/76 (confluita poi nella Direttiva n. 93/16) ad una somma mediamente pari a 30.000 euro, per un totale di oltre 19,6 milioni di euro solo per i medici della Emilia Romagna. Soldi che sono stati chiesti dinanzi al Tribunale di Roma allo Stato Italiano, responsabile dei mancati pagamenti. E tantissimi hanno già denunciato lo Stato italiano alla Commissione Europea per inadempienza alle leggi comunitarie.
Vista l’alta adesione in regione il Codacons ha deciso di prorogare i termini per partecipare all’azione legale, che in Emilia Romagna scadranno il prossimo 31 gennaio.
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