La Commissione per l’industria e la Ricerca del Parlamento europeo ha ascoltato ieri il commissario Antonio Tajani, designato al portafogli dell’industria e la Ricerca della commissione europea. L’onorevole Tiziano Motti, europarlamentare dell’Udc nel gruppo Ppe, si è detto soddisfatto dell’audizione del commissario.
In un’atmosfera da “esame di laurea”, dove il candidato commissario siede al centro dell’aula di riunione circondato dai deputati che a turno lo interrogano con domande non concordate, Tajani ha risposto con competenza relativamente alle tematiche riguardanti energia, occupazione, crisi economica, tecnologia e competitività dell’Europa. Il commissario si è soffermato a lungo anche sul tema del rilancio industriale, sottolineando l’opportunità per le piccole e medie industrie di accedere ai finanziamenti europei.
L’onorevole Tiziano Motti, europarlamentare del gruppo Ppe si è detto soddisfatto dell’audizione del commissario e ha dichiarato: “Bisogna dire la verità: la crisi c’è ancora. Oggi abbiamo appreso che in Gran Bretagna sono state chiuse fabbriche che hanno lasciato senza lavoro 14.000 persone e notizie analoghe giungono purtroppo spesso anche dall’Italia. Non si puo’ andare avanti cosi: la strategia dell’innovazione e della compettitività deve andare a braccetto con una disponibilità di fondi facilmente accessibili e soprattutto messi a disposizione in tempi rapidi alle piccole medie industrie che ne facciano richiesta. Come ricordato oggi, 30 miliardi di euro sono a disposizione delle Pmi tramite la Banca europea degli investimenti. E’ questo quello che noi deputati della Commissione Industria vogliamo sentirci dire: questi fondi saranno messi a disposizione delle imprese quanto prima, senza lungaggini burocratiche, che hanno solo l’effetto di allontanare i cittadini dall’Europa e vanificare gli sforzi imprenditoriali”.
Motti ha espresso anche apprezzamento per l’audizione del Commissario ai consumatori , il maltese John Dalli, la cui audizione si é svolta giovedi scorso: “Approvo un concetto chiave espresso dal commissario: se si fa funzionare bene il mercato interno, senza concorrenza sleale, senza fiscalità distorte, senza etichette od imballaggi che tendano ad ingannare i consumatori, come è il caso attuale del “semaforo alimentare” al quale fermamente mi sono opposto, sia i produttori che i consumatori ne guadagneranno”.