Dopo aver bussato alle porte di PD, IDV e Lega, il peregrinare di Raimondo Soragni è finalmente approdato alla corte dell’UDC.
L’UDC è sempre stata all’opposizione della Giunta Soragni, e tale posizione viene ribadita anche oggi. Siamo di fronte ad un plateale voltagabbana verso una parte politica che non trova nessun legame con il centrosinistra e il voto dei cittadini. Per coerenza, ora il sindaco si dimetta.
Anche l’osservatore più distratto aveva del resto capito da tempo che lo smodato presenzialismo, l’iper esposizione mediatica e l’uso spregiudicato di risorse pubbliche per promuovere la propria immagine erano funzionali alla carriera politica di Soragni. Solo il PD non se ne era accorto.
La politica, insomma, intesa come mercato, in cui vendere la propria immagine per acquistare il consenso degli elettori, ai quali si promettono impegni poi regolarmente contraddetti. Come l’impegno di governare il paese per tutti i cinque anni della legislatura che ora, in omaggio alle incontenibili ambizioni del primo cittadino, viene tranquillamente ignorato. O i solenni impegni programmatici in materia di tutela del nostro territorio, che proprio grazie al finto ambientalista Soragni si appresta invece a divenire – tra inceneritori, ampliamenti di discarica, cispadana e relative cave, compostaggio – il polo pattumiera della provincia. Un’ipoteca pesantissima lasciata da questa amministrazione come graziosa eredità ai nostri figli.
Una candidatura davvero imbarazzante per qualunque forza politica seria.
(Stefano Lugli, Segretario provinciale PRC Modena)