“L’associazione casa Pound non ha chiesto spazi pubblici da adibire a sede e non è iscritta all’elenco delle forme associative. L’associazione è nota in città per l’atto vandalico commesso incappucciando circa 50 parcometri nello scorso mese di novembre. Le finalità, attività e proposte dell’associazione emergono chiaramente dal contenuto del volantino allora diffuso, ma per rispetto al nostro gonfalone insignito di medaglia d’oro e all’imminente Giornata della Memoria eviterò di parlarne”. Lo ha detto in Consiglio comunale l’assessore alle Politiche giovanili Fabio Poggi, rispondendo all’interrogazione della consigliera Pd Giulia Morini, poi trasformata in interpellanza, sul tema “Casa Pound” a Modena? Iniziative illegali sui parchimetri e rischi per la città”.
La consigliera Morini ha presentato l’interrogazione affermando: “la suddetta associazione si colloca politicamente nella galassia dell’estrema destra, fa spesso riferimento ad una struttura ideologica di tipo neofascista e in molte città d’Italia ha dato vita ad azioni di guerriglia urbana quali occupazione di stabilimenti, attacchi incendiari a centri rivali, spedizioni squadriste”. Ricordando che la città di Modena è Medaglia d’oro per la Resistenza, Giulia Morini ha chiesto di conoscere il giudizio dell’assessore sul movimento politico e di sapere “se si intende procedere legalmente per l’interruzione di pubblico servizio e il danno subito causati dall’incappucciamento dei parchimetri”.
L’assessore Poggi ha precisato che “per iscriversi all’elenco delle forme associative è necessario avere un ordinamento democratico interno, non avere scopo di lucro ed esistere da almeno un anno. L’Amministrazione – ha detto Poggi – non ha perciò elementi ufficiali per giudicare l’associazione, al di là dell’atto di vandalismo commesso nei mesi scorsi. La società Modena Parcheggi ha sporto denuncia per l’incappucciamento di circa 50 parcometri, che non sono stati danneggiati ma resi inutilizzabili per alcune ore, con un danno di circa 1000 euro. Ulteriore motivo di deplorazione dell’atto, i volantini firmati Casa Pound Modena che denunciavano come illegali i parcometri, rischiando di confondere gli utenti”.
Nel dibattito, Olga Vecchi del Pdl ha parlato di “processo alle intenzioni. Tanto è pericolosa questa associazione – ha detto – che nessuno ne aveva sentito parlare. L’incappucciamento dei parchimetri non ha causato danni. Si dice che una città medaglia d’oro non deve accettare l’insediamento di associazioni di estrema destra, ma allora dovremmo espellere anche quelle di estrema sinistra di cui siamo riccamente dotati”. Olga Vecchi ha poi ricordato alcune azioni di disturbo messe in atto dagli anarchici del circolo Libera di Marzaglia.
Michele Barcaiuolo, Pdl, ha affermato: “nel leggere questa interrogazione ho avuto un brivido lungo la schiena. Qui si cerca di criminalizzare un’associazione, che certamente deve essere responsabile della propria attività ma non può essere demonizzata in modo così aprioristico ed esplicito, come è stato fatto sia nell’interrogazione sia nella risposta. Non credo si debba criminalizzare né l’estrema destra né l’estrema sinistra. Si possono giudicare le attività, ma non la mera esistenza”.
Andrea Galli, Lega, ha dichiarato: “non citerò Voltaire perché credo che la collega eletta nel Pd non conosca questo autore”. A causa della confusione seguita a questa affermazione, la presidente del Consiglio Caterina Liotti ha sospeso temporaneamente la seduta. Dopo una riunione dei capigruppo, che ha deciso di poter togliere la parola ai consiglieri che ricevono due richiami dalla presidente, la seduta si è riaperta e Galli ha ripreso la parola. “Il tono è degenerato – ha detto – perché le cose che ho detto non sono piaciute. Non ho alcun rapporto con Casa Pound e nemmeno sapevo fossero presenti a Modena. Mi pare che il loro gesto sia stato una bravata di pochi minuti. Molto più grave è stata l’occupazione durata per settimane di un edificio. Io non sono mai stato fascista, e nemmeno il mio collega Taddei, non credo di doverne rispondere a una ragazzina”.
Cinzia Cornia, Pd, ha affermato: “ogni estremismo va fermato, sia di destra sia di sinistra. Tuttavia, l’uso di simboli legati al fascismo o al nazismo è fuori legge: sono le ideologie che hanno portato questo paese in guerra e credo che su questo dovremmo essere tutti d’accordo. Credo che l’atto commesso vada perseguito, non giustificato come una bravata”.
Sergio Celloni, Mpa, ha definito l’interrogazione “un attimino provocatoria, perché – ha detto – se partiamo da un incappucciamento dei parchimetri e cominciamo a parlare di Resistenza, abbiamo un po’ divagato. Anche Libera, i no global che invadono i sabati delle nostre città, creano forti contrasti. Credo che dovremmo chiederci il perché di questo gesto”.
Pier Luigi Taddei, Lega, ha detto: “il consigliere Galli non aveva intenzione di offendere la collega. Temo che ci siamo detti alcune parole di troppo e spero che questo non si ripeta”.
La consigliera Morini ha ripreso la parola dicendo: “quando parliamo dei principi della democrazia non è mai tempo perso. Stiamo parlando, oggi, di un gesto violento che non c’entra nulla con la politica ed è molto pericoloso giustificarlo, a due giorni dalla giornata della memoria”.
L’assessore Poggi ha concluso con “un appello a tutto il consiglio a non sottovalutare questo tipo di gesti. È stata un’azione politica forte, organizzata e firmata con un documento preciso. L’Amministrazione non impedisce a nessuno di fondare un’associazione, purché rispetti le leggi”.