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Giovedì 28 gennaio alla Gabella di Reggio Emilia ospite Guido Crainz

Nuovo appuntamento con la Scuola di Etica e Politica “Giacomo Ulivi” promossa dalla Gabella di via Roma. Nei locali del centro culturale che ha sede sotto l’arco di via Roma giovedì 28 gennaio sarà protagonista il prof. Guido Crainz, uno dei più brillanti rappresentanti della cultura contemporanea. Collaboratore di Repubblica e Rai3, sarà a Reggio per presentare il nuovo saggio “Autobiografia di una Repubblica”.

Autobiografia di una Repubblica

Le domande che Crainz si pone partono dall’affrontare se l’attuale crisi del paese parte soltanto dai problemi del sistema politico, dell’inadeguatezza delle altre proposte, alla potenza dei media, al fascino di un populismo di nuovo conio, o esprime culture e comportamenti che si sono largamente affermati in un lungo e contrastato processo? GuidoCrainz cerca le risposte a queste e ad altre domande non in vizi plurisecolari del Paese ma nella storia concreta della Repubblica, muovendo dall’eredità del fascismo, dalla nascita della «repubblica dei partiti» e dagli anni della guerra fredda. L’analisi si sofferma soprattutto sulla «grande trasformazione» che ha inizio negli anni del «miracolo» e prosegue poi nei decenni successivi: con la sua forza dirompente, con le sue contraddizioni profonde, con le tensioni che innesca. In assenza di un governo reale di quella trasformazione, e nel fallimento dei progetti che tentavano di dare ad essa orientamento e regole, si delinea una «mutazione antropologica»destinata a durare. Essa non è scalfita dalle controtendenze pur presenti – di cui il ’68 è fragile e contraddittoria espressione – e prende nuovo vigore negli anni ottanta, dopo il tunnel degli anni di piombo e il primo annuncio di una degenerazione profonda. «Mutazione antropologica» e crisi del «Palazzo» – per dirla con Pier Paolo Pasolini – vengono così a fondersi: in questo quadro esplode la crisi radicale dei primi anni novanta, di cui il tumultuoso affermarsi della Lega e l’esplosione di Tangentopoli sono solo un sintomo. Iniziò in quella fase un radicale interrogarsi sulle origini e la natura della crisi, presto interrotto dalle speranze in una salvifica «Seconda Repubblica»: speranze destinate a lasciare presto un retrogusto amaro. Non prese corpo allora un’alternativa credibile, capace di dare uno sbocco reale a tendenze ed energie pur presenti, di arginare le derive e di ravvivare responsabilità civili. Comprendere appieno questi processi e le loro conseguenze è condizione necessaria – sostiene Crainz – per misurarsi con un’Italia che è destinata a durare.

Guido Crainz, nato a Udine, è professore ordinario di Storia Contemporanea presso la Facoltà di Scienze della Comunicazione dell’Università di Teramo. Ha dedicato le sue ricerche alla società rurale europea dell’Ottocento e del Novecento, alla storia dell’Italia contemporanea –con particolare riferimento alla seconda metà del Novecento- alla storia dei media e al rapporto fra media e comunicazione storica. Ha fatto parte del Direttivo dell’Istituto nazionale per la storia del movimento di liberazione in Italia e dell’Istituto romano per la storia d’Italia dal fascismo alla Resistenza, e inoltre del Comitato scientifico dell’Istituto Alcide Cervi. Ha fatto parte della redazione delle riviste “Meridiana” e “Trimestre” ed è attualmente membro del comitato di direzione della rivista “Storia e problemi contemporanei”. E’ Direttore dell’Archivio audiovisivo della memoria abruzzese, che ha fondato nel 2004 all’Università di Teramo. Fra le sue principali pubblicazioni vi sono i volumi: Padania. Il mondo dei braccianti dalla fine dell’Ottocento alla fuga delle campagne, Donzelli 1994 (IIa ed. ampliata 2007. Premio Walter Tobagi e Premio della Società italiana per lo studio della storica contemporanea –Sissco); Storia del miracolo italiano, Donzelli 1997 (IIa ed. ampliata 2003); L’Italia repubblicana, Giunti 2000 (IIa ed. 2006); Il paese mancato. Dal miracolo economico agli anni ottanta, Donzelli 2003 (Premio “lo straniero” e Premio Città di Palmi); Il dolore e l’esilio. L’Istria e le memorie divise d’Europa, Donzelli 2005 (Premio “Letteratura della Resistenza” Città di Omegna); L’ombra della guerra. Il 1945, l’Italia, Donzelli 2008 (Premio Biblioteche di Roma); Autobiografia di una repubblica. Le radici dell’Italia attuale, Donzelli 2009. Ha collaborato e collabora inoltre con i programmi culturali di Radio Tre, per i quali ha realizzato anche numerosi documentari radiofonici di carattere storico. Per la televisione ha realizzato i seguenti programmi: Gli anni cinquanta (assieme a Corrado Farina), venti puntate, Raieducational 1997; Il paese mancato (assieme a Italo Moscati), nella serie “La grande Storia in prima serata”, Raitre 2005. Collabora alle pagine culturali de “la Repubblica” ed è stato editorialista del “Messaggero Veneto” e de “Il Piccolo”(2003-2008).

















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