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Una nuova struttura organizzativa per la Provincia di Reggio

La Provincia – a conferma del proprio impegno a favore di una razionalizzazione dei costi e di una maggiore efficienza dell’Ente – si è dotata di una nuova struttura organizzativa. Il nuovo organigramma, chiamato a dare maggiore slancio all’attività della Provincia sempre nel segno di una politica rigorosa di contenimento della spesa pubblica, è stato illustrato ieri dalla stessa presidente Sonia Masini, dal nuovo segretario generale Enzo Enrico Di Cagno, dall’assessore alle Risorse umane Antonietta Acerenza e dalla dirigente del Servizio Affari generale Angela Ficarelli, alla presenza anche del vicepresidente Pierluigi Saccardi e degli assessori Roberta Rivi e Marco Fantini.

“Stiamo proseguendo un lavoro di razionalizzazione e di responsabilizzazione del nostro personale iniziato da tempo con l’obiettivo di spendere al meglio i soldi che siamo chiamati a gestire per conto dei cittadini reggiani”, ha detto la presidente Masini illustrando la nuova struttura discussa e concordata con i sindacati che segue la riduzione della Giunta attuata dopo le ultime elezioni, il dimezzamento della spesa per consulenze e collaborazioni passata dai 3 milioni del 2004 al milione mezzo del 2009 e un “taglio della spesa corrente che ci ha consentito maggiori investimenti principalmente per nuove strade”.

L’obiettivo della riorganizzazione è, oltre a contenere i costi anche attraverso una riduzione delle posizioni dirigenziali, “quello di avere processi decisionali più agili, meno burocrazia e responsabilizzare di più la struttura anche a livelli intermedi e bassi, cercando di valorizzare tutto il personale”.

Rispetto alla pianta organica al 30 giugno scorso, scompaiono le figure relative a 1 direttore generale, 3 dirigenti d’area, 7 dirigenti di servizio, 1 dirigenti esperto e 4 responsabili di Unità operative, a fronte dell’aumento di una sola posizione organizzativa (destinata all’Unità contro la crisi economica) e della nuova dirigenza istituita per l’Ato, l’Ambito territoriale ottimale recentemente passato di competenza alla Provincia che la gestisce insieme ai Comuni. La nuova macrostruttura prevede che le direttive di Giunta, Consiglio e presidente vengano operativamente attuate, sotto il controllo del segretario generale Enzo Enrico Di Cagno, da 8 dirigenti a capo di altrettanti Servizi (Angela Ficarelli agli Affari generali, Claudia Del Rio al Bilancio, Domenico Savastano agli Appalti e contenzioso, Loredana Dolci al Lavoro e formazione professionale, Paola Canova alla Scuola, Valerio Bussei alle Infrastrutture, Anna Campeol alla Pianificazione territoriale, Ambiente e Cultura e l’ex direttore generale Francesco Capuano al Servizio più complesso, che raggruppa le circa 150 persone che lavorano a Sviluppo economico, Agricoltura e Promozione territoriale). Sotto i dirigenti di servizio, lavoreranno – in ordine ‘gerarchico’ – 5 dirigenti esperti, 23 posizioni organizzative e 49 responsabili di Unità operative.

Più che dimezzata dal 2005 a oggi (da 2,6 a 1,2 milioni annui) la spesa per i dirigenti (scesi in questo lasso di tempo da 28 a 14), con un risparmio di 320.000 euro solo in conseguenza dell’ultima riorganizzazione attuata da luglio che dal primo al secondo semestre 2009 ha fatto scendere l’incidenza del costo della dirigenza sul totale del costo per il personale dal 10,29 al 6,79%. Complessivamente, ora la Provincia ha 429 dipendenti (406 dei quali a tempo indeterminato), contro i 548 (446 a tempo indeterminato) del 2005.

“Prevediamo novità anche per quanto riguarda il controllo del lavoro, attraverso la certificazione di qualità ed il coinvolgimento diretto dei cittadini, ed effettueremo incontri periodici con i dipendenti per motivarli e responsabilizzarli il più possibile” hanno concluso la presidente Masini e l’assessore Acerenza ringraziando i dipendenti della Provincia “per l’elevato contributo che hanno sempre assicurato e per gli sforzi che sono chiamati a prestare: ci rendiamo conto che chiediamo loro di garantire gli stessi servizi, se non migliori, con meno personale, ma intendiamo riconoscere il loro impegno”.

















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