Si è concluso ieri il 5° congresso del sindacato agroindustria Flai/Cgil di Modena, con la conferma del segretario in carica Umberto Franciosi. Franciosi è stato eletto dal Comitato Direttivo con tutti i voti a favore e una sola astensione. Quarantaquattro anni, ex delegato sindacale della Villani di Castelnuovo Rangone, guida la Flai di Modena dal giugno 2007.
Oltre alla riconferma del segretario, all’elezione dei delegati congressuali alle istanze superiori, il Congresso si è concluso unitariamente con un documento sulle politiche locali, che ha fatto sintesi delle due posizioni che si sono confrontate nel dibattito congressuale.
Il sindacato dell’agroindustria è consapevole che la crisi economica non sta producendo effetti devastanti come negli altri settori, ma intravede però seri segnali di difficoltà sia nel settore agricolo, che nelle piccole imprese di trasformazione.
“La crisi economica sta producendo anche diversificazione e calo dei consumi – ha detto Franciosi nella sua relazione – che si ripercuotono sulle imprese alimentari modenesi”.
Il settore più esposto, che risente maggiormente gli effetti della crisi, è quello della macellazione a causa della chiusura degli allevamenti, della compressione dei prezzi determinata dalla grande distribuzione organizzata e dai grandi gruppi industriali, oltre che dalla concorrenza sleale determinata da diffuse illegalità nell’organizzazione del lavoro, cioè gli appalti di manodopera affidati a false cooperative.
“Ci sono tutti i segnali – commenta Franciosi – per prevedere l’anno nero della macellazione suina a Modena, ma non solo”. A rischio possono esserci importanti impianti della macellazione, “per questo – aggiunge Franciosi – la Flai/Cgil modenese chiamerà in causa tutti i soggetti della filiera che, con i loro «prodotti eticamente certificati» e la «responsabilità d’impresa» dovranno farsi carico della difesa di un distretto alimentare che non può assistere ad una degenerazione tale da comprometterne il futuro”.