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Lotta all’inquinamento: gli investimenti e i risultati di Atc

Nel dibattito che si è sviluppato in questi giorni nelle città della pianura padana – e quindi anche nella nostra – sull’inquinamento atmosferico, sono state fatte molte ipotesi sulle cause antropiche e geomorfologiche del fenomeno, spesso con dati molto variabili a seconda delle fonti, e da più parti si è avvertita la necessità di soluzioni strutturali, di portata nazionale, a sostegno del trasporto pubblico.

Riteniamo che interventi di questo tipo sarebbero senz’altro auspicabili e benvenuti; nell’attesa però crediamo giusto intervenire in questo dibattito riassumendo gli investimenti fatti e i risultati ottenuti da ATC in questi ultimi anni.

E’ l’occasione per dire come le risorse pubbliche gestite da ATC siano state valorizzate attraverso investimenti a beneficio dell’utenza e della qualità urbana: negli ultimi 4 anni l’Azienda, considerando anche i contributi della Regione Emilia-Romagna, ha investito complessivamente oltre 93 milioni di euro nel rinnovo del proprio parco-mezzi. Oggi più del 78% dei veicoli del servizio urbano e suburbano è costituito da bus ad alta compatibilità ambientale, molti dei quali ad emissioni in atmosfera nulle o estremamente ridotte: attualmente in ambito urbano e suburbano circolano, infatti, 60 mezzi a trazione elettrica (minibus a batteria e filobus), 40 bus ibridi, 176 a metano e 271 diesel di standard Euro3 o dotati di filtri antiparticolato.

Quello di ATC è un impegno che non si esaurisce: nel prossimo triennio sono già previsti investimenti per altri 82,3 milioni di euro nell’acquisto di nuovi mezzi, di cui 54 filosnodati, 40 bus urbani a metano e 55 extraurbani Euro5. L’obiettivo è di coprire interamente la flotta urbana con mezzi a basso impatto ambientale (metano, elettrici, ibridi) e di dotare anche tutte le linee extraurbane di veicoli sempre più moderni ed ecocompatibili.

Oggi, tra i primi dieci capoluoghi italiani in cui si misura la più alta qualità ambientale, figura solo una grande città: Bologna. Questo, è merito anche, in buona parte, dei mezzi pubblici che circolano nelle nostre strade: lo evidenzia l’ultima indagine “Ecosistema Urbano” di Legambiente e Ambiente Italia, pubblicata da Il Sole 24 Ore, da cui risulta che Bologna è la più virtuosa d’Italia per minori emissioni di CO2 dei mezzi pubblici per passeggero trasportato. Non solo: l’effetto combinato della filoviarizzazione, dei sempre più numerosi autobus a metano e l’installazione di filtri antiparticolato ha permesso di abbattere anche i principali inquinanti emessi in atmosfera dai bus, tra i quali il monossido di carbonio e il particolato, che sono praticamente dimezzati negli ultimi quattro anni. Un contributo senz’altro decisivo a fare salire Bologna al primo posto assoluto anche nel rapporto dell’Associazione Euromobility, del dicembre scorso, che ha premiato la nostra città come la più eco-mobile d’Italia.

“Sono risultati di cui andare fieri – ha detto il presidente di ATC, Francesco Sutti – che sono stati consentiti dalla ritrovata capacità dell’azienda di produrre reddito da porre al servizio degli investimenti”. Risultati che sono, infatti, conseguiti nel rispetto dell’equilibrio economico e finanziario, a parità di tariffe del trasporto pubblico (il biglietto urbano del bus è fermo a 1 euro da 7 anni) e grazie ad un attento controllo dei costi: il bilancio di ATC registra, infatti, un utile consecutivamente da 4 anni, durante i quali si è verificato anche un crescente aumento della clientela abbonata: gli abbonati annuali sono passati dai 46.000 del 2005 ai 55.000 del 2009.

















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