Il 3 marzo alle ore 21.00 presso il Cinema Teatro Boiardo a Scandiano, in occasione delle celebrazioni per la Festa della Donna, l’Amministrazione Comunale di Scandiano e la Commissione Pari Opportunità, offrono a tutta la cittadinanza uno spettacolo organizzato dall’Associazione Pianeta Musica con Mara Radighieri e Benedetto Valdesalici alla voce, e Benedetta Valdesalici al pianoforte. Si tratta di un tributo ad Alda Merini, la poetessa nata a Milano nel 1931 e affermatasi presto sulla scena nazionale grazie ad un’espressione linguistica originale, ad uno stile di assoluto valore e a contenuti di grande livello lirico: una donna la cui vita ha visto alternarsi momenti di dolore ed alta poesia e che è stata emblema nazionale della scrittura in versi.
La sua prima raccolta di poesie, La presenza di Orfeo, uscita da Schwarz nel 1953 con una presentazione di Spagnoletti, ebbe un grande successo di critica. Fin dai primi anni del suo lavoro poetico, conobbe e frequentò maestri come Quasimodo, Montale e Manganelli che sostennero e promossero la pubblicazione delle sue opere.
Dopo vent’anni di silenzio, dovuto alla malattia che lei stessa non esita a definire “ombre della mente” – con le quali ha saputo convivere nel corso della sua vita e che l’hanno aiutata a scandagliare l’animo umano -, sono apparse: La Terra Santa, Più bella della poesia è stata la mia vita, Clinica dell’abbandono, e altre raccolte.
Di rilievo anche la produzione in prosa: Con L’altra verità. Diario di una diversa, inizia la sua produzione, alla quale fanno seguito Delirio amoroso, Il tormento delle figure, La pazza della porta accanto (Bompiani 1995, Premio Latina 1995, finalista Premio Rapallo 1996), e altri scritti.
Nel 1993 ha ricevuto il Premio Librex-Guggenheim “Eugenio Montale” per la Poesia, nel 1996 il Premio Viareggio, nel 1997 il Premio Procida-Elsa Morante e nel 1999 il Premio della Presidenza del Consiglio dei Ministri-Settore Poesia.
Negli ultimi anni il suo volto era divenuto popolare anche al pubblico televisivo. Frequenti le sue apparizioni, la voce arrochita dal fumo, parole e pensieri profondi e comprensibili. Grazie a lei, molti si sono avvicinati alla poesia. Così Alda Merini ha spiegato ad Antonio Gnoli l’uscita dalla malattia, in un’intervista a Repubblica.
“Per me guarire è stato un modo di liberarmi del passato. Tutto è accaduto in fretta. L’ultima volta che sono stata all’Istituto che mi aveva in cura per depressione mi è accaduta una cosa che non avevo mai provato. Una mattina mi sono svegliata e ho detto: che ci faccio io qui? Così è davvero ricominciata la mia vita. Ho ripreso a scrivere e ho perfino trovato quel successo che non avrei mai pensato di ottenere”.
Lo spettacolo è a ingresso gratuito.
«Ho la sensazione di durare troppo, di non riuscire a spegnermi: come tutti i vecchi le mie radici stentano a mollare la terra. Ma del resto dico spesso a tutti quelli che quella croce senza giustizia che è stato il mio manicomio non ha fatto che rivelarmi la grande potenza della vita. »
(Alda Merini, La pazza della porta accanto)