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Scuole superiori modenesi: come cambiano con la riforma

La presenza anche a Modena, a partire dal prossimo anno scolastico, del liceo artistico e di un vero e proprio liceo linguistico. Sono due tra le principali novità introdotte dalla riforma della scuola superiore che sarà applicata dall’anno scolastico 2010/2011 ridefinendo la programmazione territoriale dell’offerta formativa delle scuole superiori modenesi.

La riforma sarà applicata partendo dalle classi prime e rendendo operative solo quelle che, in termini tecnici, vengono definite “confluenze automatiche”, cioè il passaggio immediato dal vecchio al nuovo ordinamento dei soli indirizzi di studio già esistenti senza prevederne dei nuovi. Per fare alcuni esempi, in base a questa decisione, presa dal ministero dell’Istruzione di concerto con le Regioni e poi ratificata dalla Conferenza provinciale di coordinamento, il liceo scientifico tecnologico si trasforma nell’opzione “scienze applicate” dello scientifico, gli indirizzi linguistici in liceo linguistico, il liceo socio-psico-pedagogico nel liceo delle scienze umane. Per quanto riguarda gli istituti tecnici, per i quali sono previsti due settori, economico e tecnologico, e undici indirizzi, tutte le sperimentazioni del tecnico commerciale confluiscono nell’indirizzo “amministrazione, finanza e marketing” del tecnico economico. Gli istituti professionali, raggruppati nei settori “servizi”, con quattro indirizzi, e “industria e artigianato” con due, vedranno per esempio gli indirizzi elettrico, elettronico, meccanico ed energetico confluire nell’indirizzo “manutenzione e assistenza tecnica” del settore “industria e artigianato”.

Definita dalla conferenza provinciale di coordinamento anche la questione dell’istituto d’arte Venturi, che fin dall’inizio si era presentata come una delle più problematiche: si sdoppierà trasformandosi in liceo artistico e mantenendo però anche alcuni indirizzi professionali del settore industria e artigianato.

«La razionalizzazione del sistema scolastico superiore era auspicabile – commenta Elena Malaguti, assessore provinciale all’Istruzione – ma non si può non essere critici sui modi e sui tempi di applicazione della riforma, sulla riduzione dell’offerta formativa che questa trasformazione di fatto comporta e su un’impostazione che introduce una forte differenza culturale tra il sistema dei licei da una parte e quello dei tecnici e dei professionali dall’altra».

Tecnici e professionali: meno ore ma di 60 minuti

Rimane quinquennale il percorso di studi sia liceale che tecnico e professionale ma viene strutturato non più in biennio e triennio ma in due bienni e un quinto anno.

Per quanto riguarda i licei, in tutti viene studiata obbligatoriamente almeno una lingua straniera e, al quinto anno, una disciplina non linguistica sarà studiata in lingua straniera. Nel liceo linguistico il latino sarà studiato solo al biennio mentre non è previsto allo scientifico con opzione “scienze applicate” , nel liceo delle scienze umane opzione “economico-sociale” e all’artistico. A seconda dei percorsi cambia anche il quadro orario: sono previste 27 ore settimanali per il biennio dei licei scientifico, linguistico, delle scienze umane e classico che diventano 30 negli ultimi tre anni per i primi, e 31 per il classico. Il liceo artistico parte invece con 34 ore alla settimana che diventano 35 dal terzo anno. La riforma si applicherà solo per le classi prime.

Anche i tecnici e i professionali sono articolati in due bienni e un quinto anno. Il monte ore è diviso in un’area generale comune a tutti gli indirizzi che prevede 660 ore annue per il primo biennio e 495 ore per gli altri tre anni, e un’area di indirizzo specifica di 396 ore annue nei primi due anni e di 561 negli ultimi tre. Il monte ore settimanale passa dalle attuali 36 ore di 50 minuti a 32 di 60 minuti portando il monte ore effettivo dalle 990 ore annuali di oggi a 1056 ore del prossimo anno.

Per quanto riguarda gli istituti tecnici, la rimodulazione del numero di ore riguarderà non solo le classi prime, ma anche le seconde, terze e quarte (32 ore settimanali). Per quanto riguarda invece i professionali, la nuova modulazione su 32 ore di 60 minuti riguarderà le classi prime, mentre le seconde e terze passeranno a 34 ore; quarte e quinte resteranno invariate.

Per spiegare nel dettaglio le modifiche introdotte dalla riforma, la Provincia di Modena promuove una serie di incontri di formazione e aggiornamento in ogni distretto rivolti ai docenti delle scuole medie di primo grado referenti per l’orientamento, e ai genitori che entro il 26 marzo dovranno iscrivere i figli alle superiori, per informarli sulla nuova offerta formativa. Accanto a questi incontri, che si concluderanno entro la metà di marzo, si aggiungono gli incontri, sempre rivolti alle famiglie, sul contesto economico provinciale.

















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