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Modena, disabili e attività motorie-sportive: bilancio di due anni di attività

Primo bilancio di attività per il progetto “Disabili e attività motorie e sportive”, esperienza condotta dal Servizio di Medicina dello Sport dell’Azienda USL. Concepita per accompagnare il disabile dalla verifica delle condizioni fisiche alla scelta dell’attività sportiva e motoria adeguata, fino all’individuazione dei luoghi più adatti per svolgere l’attività stessa, l’iniziativa si è concretizzata in una serie di interventi che ha visto all’opera in modo coordinato diversi soggetti, dal personale medico alle associazioni di volontariato e alle istituzioni locali, col significativo contributo finanziario della Fondazione Cassa di Risparmio di Modena e di altri sponsor.

Gli atleti coinvolti nel periodo compreso fra novembre del 2007 e il 19 febbraio di quest’anno sono stati in tutto 145: 113 maschi e 32 femmine. L’età media è 30 anni (il più anziano ha 66 anni e il più giovane 5). Quanto al tipo di disabilità, 77 sono affetti da disabilità mentali, 45 da disabilità motorie e 23 da disabilità miste. Fra gli atleti, 39 praticano attività agonistica e 106 attività non agonistica. Per quel che riguarda le discipline a cui sono stati indirizzati, 40 fanno equitazione, 35 nuoto, 32 atletica, 16 basket, 4 tennis, 8 altri sport, 7 attività ludico-motorie, 3 fanno attività a scuola. Solo in un caso si è registrato l’abbandono dell’attività sportiva. Da quando ha preso il via il progetto, presso il Servizio di Medicina dello Sport sono state effettuate 228 visite, di cui 145 prime visite e 83 controlli.

Sono molti gli elementi di novità che fanno di questa iniziativa – avviata grazie a un investimento di oltre 170 mila euro, la metà dei quali messi a disposizione dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Modena – un’esperienza unica: il Servizio di Medicina dello Sport dell’Azienda USL mette a disposizione una squadra di esperti con competenze multidisciplinari, in modo da raccordare una serie di professionalità che permette di rendere più semplice l’accesso dei disabili al mondo dello sport. E’ così possibile individuare la disciplina più adatta a seconda delle condizioni della persona, per poi indicare gli impianti dove praticare l’attività sportiva in condizioni di sicurezza. L’obiettivo è avvicinare un numero sempre maggiore di disabili all’attività sportiva, con benefici per il loro stato di salute.

A questo scopo è nato un ambulatorio specifico dove l’azione dei medici del Servizio di Medicina dello Sport diretto dal dottor Ferdinando Tripi viene affiancata dall’opera di specialisti in campo psicologico, nutrizionale e fisiatrico.

Il cammino di avviamento alle attività sportive comincia con la visita da parte dei medici dello sport, che viene completata dalle valutazioni di un fisiatra, dott. Andrea Cesare Caregnato, e, quando necessario, di un ortottista (professionista sanitario che lavora in campo oftalmologico specializzato nella prevenzione, valutazione e riabilitazione ortottica dei disturbi visivi, e nella esecuzione di esami strumentali oculistici). A questi specialisti si aggiunge lo psicologo che si occupa di ascoltare e motivare i disabili e le famiglie. In sinergia operano anche una biologa nutrizionista dottoressa Sabrina Severi e una dietista, dottoressa Chiara Luppi, che indicano come associare l’attività fisica ad un’alimentazione equilibrata e personalizzata. In seguito, si decide quale sia lo sport più adatto caso per caso, considerando le diverse disabilità, i gusti e le passioni delle persone e l’offerta sul territorio, oltre che le possibilità di trasporto. In questo gioco di squadra sono coinvolti medici, istituzioni, associazioni di volontariato, amministrazioni locali e provinciali. Si crea così un percorso per accompagnare in ogni momento la persona disabile.

Parallelamente, si sta delineando la mappa delle opportunità: uno strumento importante che ha lo scopo di informare i soggetti con handicap e le loro famiglie sulle possibilità che il territorio offre in ambito sportivo. E’ qui che entrano in gioco collaborazioni preziose con amministrazioni locali e provinciali, società sportive, enti di promozione, organizzazioni di volontariato e associazioni dei disabili. Questi soggetti hanno unito le forze per favorire e snellire l’accesso alle informazioni che permetteranno, anche alle persone più difficili da coinvolgere, di prendere parte ad un progetto che punta ad una completa integrazione del disabile.

“Disabili e attività motorie e sportive”, promosso dal Panathlon International Club di Modena, ha trovato il consenso di una pluralità di soggetti che hanno patrocinato, dato il loro contributo e la loro collaborazione alla realizzazione del progetto, in quanto credono nella forte valenza preventiva e sociale dell’iniziativa: Fondazione Cassa di Risparmio di Modena, Azienda USL di Modena, Provincia di Modena, Azienda Ospedaliero-Universitaria Policlinico di Modena, Asham (Associazione sportiva handicap Modena), Ospedale di Sassuolo Spa, Poliambulatorio Chirurgico Modenese, Scuola Basket Modenese, Cooperativa Bilanciai di Campogalliano, CONI provinciale, Rotary, i Lions Club della provincia di Modena, Comitato Paraolimpico Regionale, Assessorato alle Politiche per la Salute della Regione Emilia Romagna, Comune di Carpi, Comune di Modena, Finanziaria Immobiliare Montecarlo (Famiglia Giuseppe Panini), Ospedale di Sassuolo s.p.a., Soroptimist International Italia, Unione Comuni modenesi Area nord, Unione delle Terre dei Castelli, Comune di Sassuolo.

















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