L’istituzione del Registro per le dichiarazioni anticipate sui trattamenti sanitari, anche detto registro delle DAT, non può e non deve essere oggetto di strumentalizzazione politica. In tal senso le dichiarazioni dell’UDC lasciano sconcerto.
Premesso che non ci sono stati accordi politici riguardo questa mozione presentata da PD e IDV, abbiamo valutato con favore il sostegno venuto dal PDL e da una parte della Lega Nord.
La mozione presentata come PD e IDV, è nata da un confronto interno al coordinamento di Maranello, che ha visto ospite anche l’attuale Presidente dell’Associazione Nazione Libera Uscita. La logica politica con cui si affrontano questi argomenti è spesso surclassata da motivazioni personali che non possono e non devono sfociare in proibizioni o negazioni. Ogni cittadino che purtroppo affronta malattie gravi o irreversibili rispetto ad un percorso di morte prematura, spesso accompagnato da terapie mediche più o meno invasive, si trova a fare i conti con temi legati alle volontà del paziente.
I dati di fatto sono pochi e semplici. La nostra Costituzione, i codici deontologici di medici e infermieri, il patto di Oviedo, e tante sentenze di carattere anche europeo e mondiale, indicano chiaramente la strada del rispetto della dignità umana e del diritto inviolabile di decidere della propria salute. Moltissimi paesi europei e mondiali hanno da anni una legislazione che tratta questo argomento attraverso i registri delle DAT. Resta pur vero che l’istituzione di questo registro, strada intrapresa da più di 1000 comuni italiani, non è un’alternativa ad una legge assente, ma una possibilità in attesa che il Governo arrivi a legiferare, con coscienza seguendo l’esempio che viene da molti comuni.
La dichiarazione anticipata è un documento che può essere utilizzato per dichiarare a quale tipo di trattamento sanitario si vuole o non si vuole essere sottoposti in caso di grave malattia e nell’incapacità di intendere, nominando per questo anche uno o più fiduciari. L’atto notarile privato può costare anche più di 500 euro. L’atto certificato conformemente depositato e validato in Comune non costa nulla. Questo per noi, indipendentemente da specifiche opinioni di merito, è un servizio al cittadino.
Il comportamento dell’UDC forse significa che sta dalla parte del Governo che non ha ancora legiferato sul tema? In un paese democratico noi crediamo che un vuoto legislativo di questo tipo non sia più tollerabile.
(Il capogruppo PD Marco Giovanelli)