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Sciopero scrutini, Precari Scuola Modena: successo nelle scuole superiori della provincia

“Dopo il partecipato presidio di ieri pomeriggio davanti all’Istituto Cattaneo/Deledda – dove erano presenti i rappresentanti di tutte le scuole superiori della provincia di Modena coinvolte nello sciopero degli scrutini – i dati raccolti sull’adesione allo sciopero degli scrutini a Modena vanno al di là delle nostre più rosee aspettative”. Così Fabiana Stefanoni, portavoce del Coordinamento Precari della Scuola di Modena.

“Più del 90% degli istituti superiori della provincia di Modena è rimasto coinvolto dallo sciopero. Soprattutto – è questo il dato più significativo, che non ha eguali nelle altre province – sono (stando ai primi dati certi) almeno quindici gli istituti superiori dove il blocco degli scrutini ha raggiunto il 100% o quasi: l’Istituto Selmi (il più grande della provincia, con 30 scrutini rimandati per sciopero), il Catteneo/Deledda, l’Istituto Barozzi, l’Istituto d’arte Venturi, il Liceo Pico di Mirandola, l’Istituto Sorbelli di Pavullo, la sede centrale dell’Istituto Fermi, il Liceo tecnologico del Fermi, l’Elsa Morante di Sassuolo, l’Istituto Wiligelmo di Modena, l’Istituto Vinci di Carpi, l’Istituto Baggi di Sassuolo, il Liceo Formiggini di Sassuolo, l’Ipsia Ferrari di Maranello, l’Itituto Levi di Vignola; e saltano tutti gli scrutini anche alle Scuole Medie di Marano sul Panaro. Più che soddisfacenti i risultati negli altri istituti della provincia: sono stati annullati per sciopero almeno la metà degli scrutini del Liceo Fanti di Carpi, del Liceo Tassoni di Modena e all’Ipsia Corni. Vari scrutini annullati anche al Liceo Muratori, al Liceo San Carlo, all’Istituto Vallauri di Carpi. E lo sciopero non ha risparmiato nemmeno l’istituto Luosi di Mirandola e il Liceo Morandi di Finale Emilia. E nuove adesioni stanno arrivando in queste ore.

Si tratta di un vero e proprio successo che va al di là delle nostre aspettative – continua la portavoce del Coordinamento Precari della Scuola di Modena – . Riteniamo che sia tanto più significativo perché, nella maggioranza delle scuole, non si è trattato dell’azione di pochi scioperanti, ma di un’azione di tanti, condivisa tra colleghi: sono state infatti istituite casse di resistenza nelle scuole (con la raccolta fondi tra i colleghi che non avevano scrutini nei due giorni, a sostegno degli scioperanti), con la stesura di documenti e dichiarazioni collettive a sostegno dello sciopero, in alcune scuole (come al Fermi) si sono creati coordinamenti per lo sciopero e al Liceo Fanti un insegnante aveva un cartello con su scritto: “Devolvo parte del mio stipendio ai colleghi che fanno sciopero”.

E’ stata un’azione organizzata, dall’inizio alla fine, soprattutto dai Coordinamenti dei precari e degli insegnanti (in prima linea il Coordinamento Precari della Scuola di Modena e Politeia), senza l’appoggio (e anzi con la contrarietà esplicita) delle direzioni provinciali di Cgil, Cisl, Uil e Snals. Un insegnamento per le lotte future.

Ora speriamo che il buon risultato ottenuto a Modena (ma in generale in Emilia Romagna) possa servire per incoraggiare la buona riuscita dello sciopero nelle altre città e regioni: il calendario degli scrutini varia da regione a regione e l’Emilia Romagna è la prima regione a scioperare. Con questo sciopero i lavoratori della scuola hanno dimostrato di voler respingere i tagli alla scuola pubblica: si è trattato di un no netto alla cosidetta “riforma delle Superiori”, che, in realtà, più che una riforma è un taglio indiscriminato di ore. Ora andiamo avanti con le lotte, fino al ritiro della Legge 133 e di tutti i provvedimenti che tagliano risorse alla scuola pubblica – conclude il Coordinamento Precari della Scuola di Modena.

















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