“Caro Bonaccini, contestare la sfilata dei 100 sindaci contro la manovra del governo non pensavo meritasse le Tue severe reprimende. La crisi, lo sai, e’ di natura finanziaria, viene da lontano e non e’ certo colpa del solito Berlusconi che in questi anni buona parte della sinistra ha cercato in ogni modo di portare in pellicceria”. “Proprio per evitare il rischio Grecia quel genialoide di Tremonti si e’ inventato una manovra che non incidesse sulle tasse ma sui tagli agli sprechi e con accorgimenti non certo da lacrime e sangue come hanno fatto Germania, Francia, Inghilterra. Prodi gli italiani lo hanno gia’ provato e non avendolo dimenticato ritengo lasceranno la sinistra all’opposizione ancora a lungo. Cosi’ mi sono solo permesso di evidenziare che in un momento di difficolta’, più’ che di scioperi della Cgil e di marce dei sindaci, sarebbe più’ opportuno, con ottimismo, rimboccarsi le maniche e lavorare responsabilmente per evitare di mettere ulteriormente in crisi le imprese in un gioco al massacro che definire masochistico e’ un eufemismo – prosegue Aimi -.
Vedi caro Stefano, io credo che Tu su certe questioni possa anche avere ragione, e apprezzo la Tua serieta’ quando affronti temi delicati; ma cio’ che rende poco persuasiva “la sfilata di moda politica” dei sindaci e degli amministratori di sinistra contro il governo – che Tu ostinatamente difendi – e’ la poca credibilita’ che essi stessi si sono giocata, tutta sul campo delle scelte amministrative, con decisioni che avrebbero consigliato almeno in questi momenti il silenzio. Non si hanno le carte in regola quando si e’ trasformata Modena in un Suck , si e’ ucciso il commercio del centro storico, si sono sponsorizzati corsi di arabo per gli arabi , pagate le bollette ai nomadi, consegnato le case prevalentemente agli stranieri, o si sono investiti danari pubblici approvando delibere semiclandestine per l’acquisto di cammelli da latte da un paese estero o per finanziare corsi per badanti in Brasile e per l’acquisto di un pezzo di foresta amazzonica.
Ricordo a me stesso – conclude Enrico Aimi – i finanziamenti a spese dei contribuenti per le feste multietniche e per far conoscere cuscus, Kebab e banane fritte. Lascio volutamente da parte il capitolo delle dispendiosissime consulenze per non appesantire la riflessione . Ci tengo pero’ a dire che bene ha fatto Luca Caselli, capace sindaco di Sassuolo, a non sfilare anche lui sulla passerella dell’ipocrisia politica, dimostrando cosi’ di saper resistere alle temperature record: anche a quelle da liquefazione del buon senso.