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Preoccupazione di Confesercenti Carpi per la manovra finanziaria

È già motivo di forti preoccupazioni la prossima manovra finanziaria: “Si prospettano tagli – commenta Confesercenti Carpi – che andranno a gravare pesantemente anche sulla piccola e media imprenditoria, già fortemente penalizzata dal perdurare della crisi. Ribadiamo quindi l’importanza e la necessità di continuare a sostenere le PMI in quanto motivo di sviluppo e valorizzazione territoriale oltre che ossatura portante dell’economia locale”.

La Giunta comunale carpigiana ha convocato nei giorni scorsi sindacati ed associazioni di categoria per un primo confronto sui numeri della manovra finanziaria. Numeri che, nel complesso, sono apparsi subito impietosi, perché si tratta di tagli ai trasferimenti dal Governo per un ammontare di circa 6 milioni di euro in due anni. Il Sindaco dal canto suo ha fatto sapere che le finanze comunali sono già ridotte ai minimi termini, che ogni razionalizzazione possibile è stata posta in essere e che sarà praticamente impossibile non intervenire nuovamente. “Non c’è più ‘grasso’ – ha dichiarato il primo cittadino – occorrerà ‘segare l’osso”.

“Il problema a questo punto – sostiene Confesercenti Carpi – sarà quello di decidere a quale altezza ‘segare l’osso’. Siamo perfettamente consapevoli che già da qualche anno le decisioni di finanza pubblica adottate a livello centrale hanno avuto pesanti ripercussioni sulle finanze dei nostri comuni. La nostra preoccupazione è che in questo clima di tagli le esigenze degli esercizi commerciali e delle piccole imprese in genere non vengano tenute nella giusta considerazione. Parliamo di imprese – continua l’Associazione – spesso individuali o familiari che magari si avvalgono di qualche dipendente. Vogliamo sottolineare che sostenere aziende di questo tipo significa, ad esempio, evitare il ricorso agli ammortizzatori sociali per i dipendenti, ma anche evitare che il titolare dell’impresa ed i suoi familiari si trovino di punto in bianco senza un reddito e costretti forse a ricorrere ai servizi sociali. Casi, in cui il lavoratore autonomo altri non è che una persona, privata del proprio posto di lavoro, del proprio reddito e per giunta senza la possibilità di ricorrere ad altre forme di sostegno”.

“Se saranno necessari sacrifici anche commercianti ed esercenti faranno la loro parte. Tuttavia – conclude l’Associazione – chiediamo con forza che il Comune, insieme a Provincia e Regione, metta in campo tutte le forze necessarie volte, allo sviluppo ed al consolidamento delle piccole imprese commerciali, continuando a sostenere l’attività dei Confidi, l’innovazione e l’imprenditoria giovanile, investendo nell’attività di promozione e valorizzazione territoriale. Il Welfare siamo convinti passa anche attraverso politiche di questo tipo”.

















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