La sua ultima volontà è stata quella di lasciare tutti i suoi beni al Comune di Modena affinché possa fare interventi in favore del Centro per disabili in cui è ospitato il nipote. E’ così che Lauretta Sirotti, deceduta lo scorso gennaio 2009, ha lasciato in eredità all’Amministrazione tre appartamenti, di cui uno con posto auto scoperto, uno con autorimessa e il terzo con proprietà al 50%, per un valore di 345 mila euro. A questi si aggiungono due rendite immobiliari per 7 mila 200 euro e beni mobili o bancari per 55 mila euro. Tenuto conto di alcune passività (la dichiarazione dei redditi, alcune utenze, spese condominiali e spese funerarie) per un totale di 8 mila 500 euro, il saldo attivo è di circa 398 mila 600 euro.
Il Consiglio comunale ha accettato all’unanimità l’eredità e ha definito la destinazione delle risorse in interventi a favore “non della struttura semiresidenziale Pisano che precedentemente ospitava il nipote della signora – ha precisato l’assessore al Patrimonio Fabio Poggi presentando la delibera – ma della Residenza sanitaria assistenziale ‘Mario del Monte’, dove risiede attualmente in seguito a un aggravamento del suo stato di salute”. L’assessore ha spiegato che gli interventi potranno essere o di investimento (manutenzione e miglioramento della struttura) o di definizione di progetti sociali nei quali il nipote della signora Sirotti sarà coinvolto.
Adolfo Morandi, Pdl, ha espresso gratitudine “per la destinazione del patrimonio alla collettività modenese. E’ una delibera su cui non si può non essere favorevoli: è un cittadino che ha deciso che si può dare fiducia ai servizi del Comune di Modena”.
Michele Andreana, Pd, ha chiesto come vengono gestite le situazioni di questo tipo: “La struttura Del Monte è convenzionata con il Comune di Modena e ha un gestore terzo. Chiedo come le risorse entrano nel circuito del finanziamento”. Per Stefano Goldoni, Pd, “visto che ha definito il Comune erede unico, la signora ha sicuramente conosciuto il buon funzionamento della struttura che ospita il nipote e ha apprezzato l’alta qualità dei servizi forniti dal settore Politiche sociali”.
Nel dibattito è intervenuta Francesca Maletti, assessore alle Politiche sociali del Comune, che ha precisato come l’eredità sia stata lasciata all’Amministrazione e non direttamente al gestore del servizio. L’assessore ha, inoltre, ricordato che il regime definito dalla Regione prevede il finanziamento del servizio per il 75% dall’Ausl, grazie anche al Fondo di non autosufficienza, e per il 25% attraverso rette calcolate sul solo reddito dell’ospite. “Chi ha redditi che non arrivano al 25% viene sostenuto da finanziamenti comunali”, ha detto Maletti. “Con delibera regionale si è passati nel 2010 a una compartecipazione diversa: 70% Ausl e 30% a carico di ospite o Comune, e per alcune strutture semiresidenziali – ha concluso – si è arrivati al tema dell’accreditamento”.