La cerimonia di intitolazione, davanti al Sindaco di modena prof. Giorgio Pighi, al corpo accademico e al Preside della Facoltà prof. Giuseppe Cantore, oggi, mercoledì 16 giugno, nell’Aula Magna del Complesso di Ingegneria (via Vignolese 905) a Modena, alla presenza del Presidente della Ferrari S.p.A. Luca di Montezemolo, del figlio Piero Ferrari.
“Considerata la forte integrazione della nostra facoltà con il territorio modenese e la rilevanza delle realtà produttive nel settore della meccanica e dell’automobilismo, in particolare quello sportivo, per il quale Enzo Ferrari è da sempre il simbolo modenese nel mondo, – si legge nella motivazione approvata all’unanimità dal Consiglio di Facoltà di Ingegneria Modena il 19 gennaio 2010 – abbiamo ritenuto che la proposta di intitolare la facoltà all’Ingegner Enzo Ferrari possa contribuire a renderla più nota nel mondo e a caratterizzarla per la sua forte vocazione all’integrazione con la realtà produttiva locale, della quale, anche al di là del settore automotive, Enzo Ferrari è l’espressione più prestigiosa”.
Questo atto, assunto all’inizio dell’anno, che coincide col ventennale della istituzione della Facoltà di Ingegneria Modena, ha avviato di fatto la procedura che oggi consegna uno dei luoghi simbolo degli studi accademici al fondatore della casa automobilistica del Cavallino Rampante.
Accolta sempre all’unanimità dal Senato Accademico il 16 febbraio 2010, la richiesta di dedicare ad Enzo Ferrari la Facoltà di Ingegneria Modena è stata approvata con Decreto Ministeriale il 14 maggio 2010 e con Decreto del Rettore dell’Università degli studi di Modena e Reggio Emilia prof. Aldo Tomasi dal 18 maggio 2010 la struttura porta ora il nome di Facoltà di Ingegneria “Enzo Ferrari”.
“La decisione di legare le sorti della Facoltà di Ingegneria Modena al suo nome – ha scritto il Rettore prof. Aldo Tomasi nel messaggio consegnato e letto dal Decano della Facoltà di Ingegneria Modena prof. Gianni Immovilli all’apertura della cerimonia – va soprattutto letta come la volontà dei docenti della facoltà e di tutto il corpo accademico modenese e reggiano di trarre insegnamento dalla lezione di un imprenditore che è stato capace di contribuire in maniera incancellabile a fare grande la sua città nel mondo. E’ una notevole responsabilità per tutti, per i docenti, per i ricercatori e anche per gli studenti che dovranno impegnarsi a fondo per dimostrare di essere all’altezza di questo <padre> della motoristica, che possiamo anche considerare come il più convinto e primo sostenitore della Facoltà di Ingegneria Modena, in quanto senza il suo aiuto, senza il suo convinto appoggio non sarebbe mai stata istituita”.
Alla cerimonia sono stati invitati ed hanno assistito anche i laureati ad honorem della Facoltà, che in questi anni hanno conseguito le insegne dottorali ed il Sigillo dell’Ateneo: Franco Stefani della System, Luciano Passoni della SIR, Vero Greco della Rossi Motoriduttori, Ivano Passini della Italtractor ed Alberto Mantovani della Mantovani Benne.
“Oggi – ha ricordato il Preside prof. Giuseppe Cantore – noi celebriamo Enzo Ferrari, un numero uno, ed in questo Modena vuole emularlo, perché vuole continuare ad essere sempre la prima, perché questo Ateneo non può non raccogliere l’eredità che i figli di questo territorio gli consegnano, perché, piaccia o no, l’Università è l’unica sede deputata a che la tradizione e le capacità dei singoli diventino cultura, insegnamento e patrimonio universale. E i riconoscimenti, che noi abbiamo conferito agli uomini simbolo del nostro territorio, oggi qui tutti con noi presenti, sono un altro segno che l’Ateneo e la Facoltà vogliono dare ai nobili figli di questa terra di motori, riconoscendo loro il merito di aver saputo continuare e, se possibile, allargare ad altri settori le attività progettuali e innovative del fondatore della Ferrari. Riconoscimenti che sono anche il segno legato nel contempo all’auspicio e all’impegno morale di tutti, affinché queste attività diventino sempre più patrimonio comune, patrimonio dell’istruzione universitaria che sola può e deve trasmetterlo ai giovani perché crescano”.
Si è trattato di una giornata particolare, che ha unito nel ricordo del grande “Drake” l’Ateneo, la città e la provincia di Modena, cui sono intervenute tante autorità locali e rappresentanti del mondo economico.
Dopo il saluto del Preside della Facoltà hanno preso la parola il figlio Piero Ferrari, tra i laureati ad honorem della Facoltà, ed il Presidente della Ferrari S.p.A. Luca di Montezemolo, il primo ad essere insignito nel decennale della Facoltà delle insegne dottorali di Ingegnere. A tutti i laureati ad honorem è stata consegnata dal Preside prof. Giuseppe Cantore una formella artistica interamente prodotta in materiale riciclato realizzata per questa occasione, opera dello scultore Mauro Ingrami.
Successivamente al piano terra della sede il Presidente Ferrari S.p.A. Luca di Montezemolo e Piero Ferrari hanno scoperto la targa che reca incisa la data e l’intitolazione della Facoltà a Enzo Ferrari.
Il più grande insegnamento ereditato da Enzo Ferrari è stato: “Guardare sempre avanti, recuperare il gusto della sfida, darsi degli obiettivi e continuare sempre a sognare”. Lo ha spiegato il presidente di Ferrari, Luca Cordero di Montezemolo. “Credo che questo sia bello e importante” ha chiarito Montezemolo, ricordando che “il nome di Enzo Ferrari è legato al territorio, all’ingegneria. Io, in molti anni, l’anno prossimo saranno 20 di presidenza Ferrari, ho sempre cercato di tenere presente il suo impegno, le sue parole”. Credo che dedicargli questa facoltè sia importante anche per la Ferrari, che oggi è molto diversa, mondiale. Penso che Enzo Ferrari guardando dall’alto ne sarebbe molto, molto contento”. Montezemolo è tornato poi sul concetto di ‘ring’, “parola in questi giorni impropriamente usata, che vuol dire – spiega – impegno”. Per chiarire che proprio sul ring, in questa accezione, lui e tutti i collaboratori di Ferrari sono da molti anni, “sempre con la voglia di guardare avanti e di reagire”. Infine il presidente di Ferrari ha voluto indirizzare alcune parole ai giovani, facendo appello alla loro determinazione, voglia di impegnarsi e di eccellere nella vita. A fronte della fortuna che essi hanno, ha ricordato Montezemolo, di poter frequentare l’universita’, vivere in un periodo di pace e anche in un comune e in una universita’ a misura d’uomo, “avete anche la responsabilita’ -ha detto- di restituire qualcosa ai vostri genitori e anche di pretendere di vincere la gara se ne avete le qualita’”. E tutto questo tenendo come esempio proprio Enzo Ferrari.
La Facoltà
Istituita 20 anni fa la Facoltà di Ingegneria “Enzo Ferrari” ha laureato in questi anni quasi 5.000 ingegneri, specializzati in ingegneria meccanica, del veicolo, dei materiali, informatica, elettronica, delle telecomunicazioni e ambientale. Presto diplomerà anche i primi laureati in Ingegneria civile. La realtà odierna di questa facoltà e la forza della sua presenza è riassunta in alcuni significativi numeri: 5 corsi di laurea triennali (Ingegneria civile e ambientale; Ingegneria dei Materiali; Ingegneria Elettronica e delle Telecomunicazioni; Ingegneria Informatica; Ingegneria Meccanica); 6 lauree magistrali (Ingegneria dei Materiali; Ingegneria del Veicolo; Ingegneria Elettronica; Ingegneria Informatica; Ingegneria Meccanica; Ingegneria per la Sostenibilità Ambientale); oltre 100 docenti, qualche centinaio di giovani ricercatori, più di 2.500 iscritti e la capacità di “sformare” nell’ultimo triennio più 400 laureati/anno.
Estesa su una superficie complessiva di 165.900 mq, circa un terzo della quale occupata da edifici, e per il resto destinata ad aree verdi e parcheggi, la facoltà di Ingegneria di Modena, che sorge a ridosso della via Vignolese, tra le vie Gelmini e Gottardi, è costata complessivamente circa 35 milioni di euro, che testimoniano dello sforzo corale messo in campo per dare alla città una struttura accademica moderna, funzionale ed adeguata alle attese di un territorio che affonda le sue radici in un tessuto tra i più dinamici a livello nazionale nel campo della meccanica, dell’automotive, dell’oleodinamica, della robotica e dell’elettronica, della ceramica e della piastrella, oltre che dell’informatica e dell’ingegneria civile.