Tutto il comprensorio del Consorzio di Burana è sotto stretto controllo in queste ore, a seguito delle abbondante piogge che stanno minando questo lento inizio d’estate. L’Ente di Bonifica ha stretto la sorveglianza sui 2.500 chilometri di canali che gli competono, anche se, al momento, i tecnici del Burana comunicano essere ottima la tenuta del reticolo idrico.
“In questo momento stiamo intensificando i controlli particolarmente sui terreni più bassi a seguito delle abbondanti precipitazioni di pioggia dei giorni scorsi – dichiara il direttore tecnico del Burana, l’Ing. Cinalberto Bertozzi. “Il nostro personale è attivo su tutti i punti più critici del nostro comprensorio per garantire la massima vigilanza, ma nonostante i 30-40 millimetri di pioggia caduti in media, con punte localizzate a Cavezzo di 120-170 mm, i nostri canali non destano preoccupazione: stanno reggendo bene l’eccezionalità degli ultimi eventi meteo nonostante siamo in pieno invaso”.
Le eccezionali piogge di queste ore, infatti, giungono nel periodo del’anno in cui i canali sono più carichi d’acqua, per far fronte alle necessità irrigue degli agricoltori, tanto più se questi canali sono gravati da intense precipitazioni e sono reduci da un inverno particolarmente piovoso e nevoso come quello appena terminato.
Il direttore tecnico Bertozzi riprende: “i problemi più significativi si stanno riscontrando più che nei canali nei fossi stradali e in quelli privati per le croniche problematiche di manutenzione da cui sono affetti”.
Il presidente Mario Girolami aggiunge:”ogni evento estremo, come quelli cui stiamo assistendo sempre più di frequente – nevicate eccezionali, violente grandinate, scroscianti piogge – rappresenta un banco di prova per il nostro personale e per la rete di canali. Nonostante l’alto tasso di perturbazioni degli ultimi mesi, abbiamo sempre scongiurato il pericolo di esondazioni e allagamenti. È giusto che la gente sappia che dietro quest’apparente tranquillità, c’è un grosso lavoro per il mantenimento del delicato equilibrio tra ‘difetto ed eccesso’ che trasforma l’acqua da minaccia in risorsa”.