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Scandiano, giro di vite alle morosità ingiustificate sui servizi

La Giunta di Scandiano ha approvato ieri una delibera ai sensi del vigente regolamento che intende provvedere alla temporanea sospensione dei servizi educativi per tutte quelle famiglie che risultano in situazioni di morosità e che non hanno attestato validi motivi per giustificare gli insoluti sul pagamento delle rette.

L’Istituzione dei Servizi Educativi e Scolastici del Comune di Scandiano ha appurato che diverse famiglie non hanno ancora provveduto al pagamento delle fatture regolarmente inviate per la fruizione di servizi di accesso erogati nel corso degli anni precedenti: si tratta nello specifico di rette per la frequenza scuole dell’infanzia statali per i soli bambini che consumano il pasto, rette per il servizio di trasporto scuole dell’infanzia statali e private, rette per il servizio di trasporto per scuole primarie e secondarie di I e II grado, rette per il servizio mensa di scuole primarie e secondarie di I grado, rette per la frequenza delle attività pomeridiane extrascolastiche.

Tale disposizione entrerà in vigore a partire dal 1 settembre 2010, quando si procederà alla temporanea sospensione nell’erogazione dei servizi di accesso rivolti a servizi per l’infanzia statali e privati, alle scuole primarie e secondarie di I e II grado per l’anno scolastico 2010/2011 per tutte quelle le famiglie che hanno morosità nei confronti del Comune di Scandiano e all’allontanamento definitivo dai servizi in casi di definitiva mancata riscossione. I medesimi provvedimenti saranno attuati anche per le famiglie che usufruiscono dei servizi educativi comunali, Nidi d’Infanzia, Spazi Bambini, Scuola dell’infanzia comunale, Centri pomeridiani Bambini Genitori ai sensi del vigente Regolamento di funzionamento dei servizi comunali per l’infanzia.

E’ chiaro che tale provvedimento non va a toccare le famiglie in comprovata difficoltà economica per le quali, del resto, oltre alla presenza sul territorio di una rete consolidata di interventi ed ammortizzatori sociali, sono state previste nel corso del 2009 e del 2010 misure straordinarie per le famiglie con figli frequentanti i servizi educativi e scolastici, in particolare a favore dei cassintegrati e dei lavoratori in mobilità o licenziati, di lavoratori autonomi che hanno cessato le attività lavorative.

L’Amministrazione comunale con tale provvedimento applica gli artt. 22 e 23 del Regolamento di funzionamento dei servizi comunali per l’infanzia “Non possono usufruire dei servizi per l’infanzia quelle famiglie che abbiano pendenze economiche riferite ad un utilizzo precedente di tali servizi”, e “La Giunta può inoltre disporre le dimissioni dai servizi, o in alternativa temporanee sospensioni, su proposta del Consiglio di Amministrazione dell’Istituzione ed eventualmente sentiti i pareri dei competenti Servizi Sociali, qualora la famiglia risulti inadempiente al pagamento delle rette di frequenza ed il Comune sia costretto ad attivare la riscossione coattiva”.

“Personalmente trovo che il mancato pagamento di quanto dovuto – ha ricordato l’Assessore alla Persona Alberto Pighini – , se non motivato da condizioni oggettive e verificabili anche attraverso il Servizio Sociale Associato, non è corretto nei confronti di tutti quei cittadini che pagano regolarmente e con puntualità le fatture ricevute dall’Istituzione dei Servizi Educativi e Scolastici per i servizi utilizzati. Si tratta di una questione di senso civico: i servizi per la comunità hanno un costo e chi ne usufruisce è giustamente chiamato a contribuire a una spesa che altrimenti ricade su tutti i cittadini”.

















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