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Del Centro-nord, 47 anni: identikit del divorziato

L’età media è di 47 anni, viene prevalentemente dal Centro-nord. Sono questi i caratteri del divorziato italiano secondo l’indagine Istat ‘Aspetti della vita quotidiana’, svolta nell biennio 2001-2002.

In tutto sono circa 2 milioni e mezzo, di cui il 52,5% donne, gli italiani che hanno sperimentato lo scioglimento del matrimonio o che comunque vivono una condizione di separato. Ci si riferisce ai separati legalmente (31,7%), ai divorziati (30%), ai separati di fatto (26,3%) e coniugati in seconde nozze dopo il divorzio (11,9%). Una fetta che rappresenta il 5,2% dell’intera popolazione italiana.

La separazione o il divorzio sono più frequenti tra quanti hanno una posizione professionale medio-alta (impiegati o dirigenti): infatti il 15,9% delle persone occupate con un’ esperienza di scioglimento del matrimonio è dirigente, imprenditore o libero professionista e il 40,8% impiegato o quadro.

Altri dati: la maggior parte dei separati e divorziati ha tra 35 e 44 anni (31,3%) e tra 45 e 54 anni (27,8%); l’età media è di 47,2 anni. Le donne sono tendenzialmente più giovani: in media hanno 45,9 anni, 2,8 anni in meno degli uomini.

L’esperienza della separazione e del divorzio è più diffusa nel Centro-Nord. Infatti nel Nord-ovest è separato o divorziato il 6,7% del totale della popolazione, nel Nord-est il 5,5% e al Centro il 6,2%, mentre nel Mezzogiorno soltanto il 3,4% appartiene a questa categoria. Complessivamente, i tre quarti degli individui con un’ esperienza di divorzio o separazione alle spalle vivono nelle regioni del Centro-Nord.

Il 35% delle persone separate o divorziate vive da single, il 25% invece insieme ai figli; una quota più bassa è rappresentata da chi vive in coppia con figli (14,7%) o senza figli (9,1%) e da chi ritorna a vivere nella famiglia di origine (7,3%). La parte restante (8,5%) convive con altre persone. Gli uomini vivono di più da soli (45,5% contro il 25,8% delle donne), mentre le donne vivono di più da monogenitore (39,8% contro il 9% degli uomini). Nelle regioni meridionali i separati/divorziati hanno una più elevata propensione a tornare a vivere con i genitori, nelle regioni centrali a costituire nuclei monogenitore, nelle regioni settentrionali a sperimentare nuove unioni.

Il 50,8% delle persone che hanno avuto un divorzio o una separazione ha un titolo di studio superiore all’obbligo (almeno il diploma di scuola superiore), le donne più degli uomini, mentre il 65,3% è occupato. L’indipendenza economica rappresenta una condizione che può in alcuni casi agevolare la decisione di separarsi dal partner, e questo è vero soprattutto per le donne: risulta occupato il 58,7% delle donne con una separazione o un divorzio alle spalle, contro il 35,2% delle coniugate; le casalinghe rappresentano il 19,9% delle separate/divorziate e il 44% delle coniugate.

















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