Trasformare l’attuale Distretto del pomodoro da Industria nell’organismo interprofessionale che avrà il compito per il nord Italia di fare gli accordi annuali tra produttori e trasformatori. E’ la proposta lanciato oggi a Parma dall’assessore regionale all’agricoltura Tiberio Rabboni che è intervenuto al convegno “Pomodoro da industria: le scelte per il futuro”.
L’attuale Distretto del pomodoro è l’associazione che riunisce le organizzazioni dei produttori, le imprese di trasformazione, le Province, le Camere di commercio, i centri di ricerca e le organizzazioni professionali della filiera del pomodoro nei territorio di Parma , Piacenza, Cremona, Mantova. “Dando un ruolo formale al Distretto del pomodoro, che svolge già un ruolo importante per il settore, con diverse esperienze all’attivo, e ha già una struttura interregionale – ha spiegato Rabboni – potremmo mantenere ed anzi estendere l’attuale coesione della filiera del pomodoro, evitando i rischi di disgregazione insiti nella fine degli aiuti accoppiati e nella liberalizzazione del settore prevista dall’Europa a partire dal 2011”.
Fino ad ora infatti il cosiddetto aiuto accoppiato previsto dalla Ue imponeva nei fatti accordi tra produttori e industria. L’entrata in vigore del disaccoppiamento totale invece, se da un lato aiuterà il settore ad avvicinarsi al mercato, dall’altro rischia di smantellare quell’organizzazione di filiera che in questi anni ha consentito di regolare e programmare la produzione di pomodoro da industria sia sotto il profilo della qualità che della quantità, dando più competitività all’intero sistema. Tra i vantaggi della proposta illustrata da Rabboni, che ha ottenuto nel corso del convegno un diffuso interesse, anche il fatto che il nuovo organismo interprofessionale potrebbe diventare operativo in breve tempo, senza bisogno di una legge regionale, ma con una semplice delibera e senza creazione di nuove strutture burocratiche. “Naturalmente – ha sottolineato Rabboni – questa proposta necessita della piena condivisione da parte di tutti i soggetti interessati. Per questo avvieremo al più presto un articolato confronto con tutto la filiera del pomodoro da industria delle regioni settentrionali.”