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Defranceschi sul carcere Dozza: “Urgente offrire lavoro ai detenuti”

Allo stato attuale il carcere più sovraffollato d’Italia non può che “restituire alla società civile persone che non hanno alternativa: tornare a delinquere”. Sovraffollamento, difficoltà nell’accesso alle cure e alle visite mediche, incapacità della struttura carceraria di onorare la funzione rieducativa della pena, come garantirebbe la nostra carta costituzionale. Per il Capogruppo in Regione del Movimento 5 Stelle Emilia-Romagna, Andrea Defranceschi, questa mattina in visita insieme ad altri Consiglieri regionali alla casa circondariale “Dozza” di Bologna, molti sono i problemi sempre più urgenti da affrontare parlando di carcere. Primo fra tutti, per il Capogruppo che in mattinata ha partecipato alla visita nell’ambito della campagna nazionale per i diritti dietro le sbarre lanciata dall’associazione “Antigone”, è la carenza estrema, per i detenuti, di occasioni di lavoro. “E la metà delle 1154 persone detenute – sottolinea Defranceschi – oggi sono a reddito zero”. Per questo, rilancia il Consigliere del Movimento 5 Stelle, “abbiamo già chiesto un preventivo per commissionare i lavori di stampa del Gruppo alla stamperia “Il Profumo delle parole” interna al carcere. E presenteremo a breve un’interpellanza con cui chiedere all’intera Assemblea legislativa emiliano-romagnola, e agli altri Enti, di fare lo stesso, per evitare la chiusura della tipografia e anzi ampliare il numero dei detenuti attualmente impiegati in quel mestiere”.

Altro tema caldo, per il capogruppo in Regione è poi l’attribuzione all’Azienda usl locale delle competenze sanitarie per la casa circondariale, dopo la presa in carico della sanità penitenziaria da parte del Servizio sanitario nazionale in tutto il Paese. Attualmente, chiarisce Defranceschi, “questo passaggio non ha fatto che rendere più difficile per i detenuti l’accesso a cure psicologiche e fisiche adeguate: basti pensare che la scelta dell’Ausl bolognese è stata di non passare nessuna ora di supporto psicologico a chi lo richiede”. Mentre “gli educatori – chiosa amaro Defranceschi -, che da un mese sono saliti al numero di 9 per oltre mille detenuti, non hanno attualmente nessuno scambio di informazioni utili con l’Ausl”.

(Andrea Defranceschi, Capogruppo Movimento 5 Stelle Emilia-Romagna)

















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