I tagli previsti dal governo per quanto riguarda il trasporto pubblico sono l’ennesima conferma di una classe politica che, da anni, preferisce privilegiare il trasporto privato a quello pubblico. Questo viene confermato, a livello locale, dai vari investimenti su nuove strade che Comuni e Provincia fanno ogni anno.
Il rapporto Ecopaese 2009 parla chiaro: nel 1999, ogni reggiano faceva, in media, 91 viaggi su trasporto pubblico all’anno, mentre nel 2009 questo numero si è ridotto a 77, con rispettivo aumento, però, del numero di auto circolanti per ogni 100 abitanti, 62 nel 1999, 65 nel 2009.
“Questo la dice lunga sulla necessità – dichiara Massimo Becchi presidente di Legambiente Reggio Emilia – di una reale politica che investa nella mobilità sostenibile, nel trasporto pubblico, nel car sharing, non basta dire che a Reggio girano tanti mezzi elettrici o che abbiamo tanti chilometri di piste ciclabili: finché si metteranno in condizione i cittadini di preferire l’automobile per spostarsi invece del mezzo pubblico o della bicicletta, il risultato sarà un aumento sempre maggiore delle PM10, dei tempi di spostamento e dello stress dei nostri concittadini. Di fatto sono ormai le categorie “deboli” ad usufruire del mezzo pubblico, come studenti, anziani, extracomunitari, mentre chi lavora opta quasi sempre per l’auto personale.”
Le auto devono stare fuori dalla città, ce lo insegnano la stragrande maggioranza delle città europee e le persone essere convogliate sui punti nevralgici dai mezzzi pubblici. Reggio invece ha investito negli ultimi anni enormemente in nuove strade, spesso sottoutilizzate, senza risolvere l’inquinamento e migliorare la qualità della vita delle persone”.