“Per salvare il fedele Menani, Caselli ha dovuto obbedire al diktat del segretario della Lega Guandalini: sulla moschea il sindaco è stato costretto a fare retromarcia”. Sonia Pistoni e Susanna Bonettini, segretario e capogruppo Pd in Consiglio Comunale, commentano così la scelta della Giunta di negare a El Huda una tenda per la preghiera del Ramadan.
Un dietrofront che arriva subito dopo l’ultimatum di Guandalini al vicesindaco Menani. Guandalini aveva detto: “Menani deve stare attento sulla questione della moschea. Se permetterà agli islamici di pregare per il Ramadan, la base non lo accetterà” e ancora “Se va via Menani, mi candido io a vicesindaco”.
“Le bordate di Guandalini indirizzate al vicesindaco del suo stesso partito – commentano Pistoni e Bonettini – hanno ottenuto l’effetto sperato. Resta un dato politico allarmante: a Sassuolo sindaco e vicesindaco sono costretti ad obbedire ai ricatti di un partito, la Lega, che sta vivendo una spaccatura feroce a livello provinciale e che per questioni di poltrone è disposta a mettere in crisi la giunta che amministra la città. Gli effetti di queste divisioni rischiano di far implodere la maggioranza di centrodestra sassolese, che si dimostra molto meno compatta di quanto si vorrebbe far credere e che, per sopravvivere, è costretta a cedere alle minacce esplicite del segretario leghista. La domanda, a questo punto, è scontata: chi governa davvero la città, Caselli o Guandalini?”