Il progetto per la realizzazione di un impianto eolico a Monte dei Cucchi nel comune bolognese di San Benedetto Val di Sambro è oggetto un’interrogazione di Galeazzo Bignami (PDL). L’impianto costituito da 24 torri alte (comprese le pale) 105 metri che “dovrebbero essere poste lungo uno dei percorsi escursionistici più frequentati della Regione, ‘il sentiero degli dei’, per giunta in alcuni punti, sulla direttrice di una antica strada romana” – riferisce Bignami – sarebbe costruito in prossimità di centri abitati “ed addirittura proprio sopra la linea di faglia da cui si è staccata la frana che nel 1951 ha semidistrutto Castel dell’Alpi e creato l’attuale lago”. Oltre alle conseguenze di tipo visivo, segnala ancora il consigliere – vi sarebbero anche quelle dovute al rumore a bassa frequenza (LFN), generato dalla rotazione delle pale e “molto dannoso per la salute”, stando a quanto avrebbero dimostrato alcuni studiosi americani fra i quali la neurologa Dott.ssa Nina Pierpont che raccomandano di posizionare le turbine eoliche ad una distanza dalle abitazioni non inferiore a 3,2 km.
Bignami vuole quindi sapere dalla Giunta regionale se le installazioni di aerogeneratori previste nel Comune di San Benedetto Val di Sambro siano conformi alle leggi vigenti in materia ambientale e paesaggistica e se vi sia un impatto ambientale e biologico sul territorio, sui residenti e sulla fauna causato dall’installazione delle pale.
Nell’interrogazione il consigliere fa poi presente che “dopo l’avvenuta costruzione dell’impianto di Casoni di Romagna (il più grande del nord Italia), la progettazione del citato impianto a Monte dei Cucchi, la convenzione siglata la scorsa estate per un ulteriore impianto nel Comune di Monghidoro in località Tre Poggioli, la disponibilità acclarata di Comuni quali Castel del Rio, Castiglione dei Pepoli, Camugnano e Grizzana Morandi, si è aggiunta in tempi recenti la convenzione firmata dal Comune di Monterenzio che farà così arrivare le pale ininterrottamente da Casoni fino alla Raticosa per un totale di 15 km”. Considerato che “manca a livello regionale una legislazione ad hoc che pianifichi la realizzazione di parchi eolici al fine di evitare installazioni massicce e selvagge come purtroppo avvenuto nel Sud ove la situazione in pochissimo tempo è andata fuori controllo”, Bignami chiede infine alla Giunta se si intenda modificare la normativa regionale vigente per realizzare impianti “con adeguati caratteri di tutela paesaggistico-sanitaria onde evitare di riempire indiscriminatamente di pale ogni crinale disponibile”.