Tira il mercato immobiliare sia
sul fronte delle compravendite con prezzi in ascesa in tutte le
citta’ (Bologna resta la piu’ cara, seguita da Rimini e Modena),
sia sul versante degli affitti anche se in misura minore. Si
sono ridotti fra l’ altro i tempi medi per la locazione di una
abitazione (1,8 mesi).
A fotografare l’ andamento del mercato immobiliare in Emilia
Romagna e’ il settimo rapporto sugli scenari abitativi (Osar)
realizzato dal Quasco sulle tendenze congiunturali nel secondo
semestre 2000, presentato in regionale dall’ assessore alla casa
Pier Antonio Rivola e dal responsabile dell’ indagine Daniele
Ganapini. Un mercato dunque dinamico che sul terreno delle
compravendite conferma una tendenza in atto da tempo e che l’
attuale crisi dei mercati borsistici, dovuta agli attentati
negli Usa, sembra destinata a rafforzarsi perche’ il mattone
torna piu’ che mai ad essere considerato un bene rifugio.
Sul fronte dei prezzi Bologna con un costo medio di 3,5
milioni al metro quadro che diventano 4,9 per le zone di pregio
e’ in testa alla graduatoria seguita da Rimini (2,9 e 4,3) e
Modena (2,9 e 4,0), ma va precisato che gli apprezzamenti
maggiori si sono registrati a Parma (+9,4%) e Cesena (+ 9,2%).
Anche i tempi di vendita si sono abbassati passando da 4,7 a 4,2
mesi.
Un discorso a parte sul versante del mercato dell’ affitto
merita la scelta del contratto. La maggioranza (80,5%) sembra
privilegiare la libera locazione rispetto al canone concordato
(14,1%). A spiegare questo dato – ha rilevato Ganapini – sembra
esserci il fatto che le agevolazioni fiscali offerte da questo
regime non sembrano compensare lo svantaggio del canone piu’
basso. Ma il dato va preso con cautela perche’ la rilevazione e’
stata fatta sulla base delle indicazioni venute dalle agenzie di
intermediazione, che pero’ hanno in mano una percentuale
probabilmente modesta sul totale dei contratti. Quindi solo l’
organizzazione nei prossimi sei mesi di un osservatorio
nazionale (e regionale) che comprenda anche le pricipali
associazioni di categoria (inquilini e proprietari) oltre ad
alcuni testimoni privilegiati potra’ fornire dati piu’ completi.
Un’ altra novita’ evidenziata dal rapporto Osar riguarda
invece il netto calo delle concessionie edilizie rilasciate dai
comuni (meno 20%) scese dal 1995 sotto le 2000 unita’. Si sono
fermate infatti a 1815 nelle 10 citta’ campione (da Rimini a
Piacenza). Questo dato potrebbe indicare un rallentamento dell’
attivita edilizia, che si fara’ sentire far qualche tempo, in
particolare per quanto riguarda l’ attivita’ nel settore
residenziale (meno 24 la percentuale media). Il calo e’ meno
sensibile nel campo delle ristrutturazioni (meno 11%). Il
fenomeno riguarda un po’ tutta l’ Emilia Romagna. In
controtendenza Piacenza (+9% edilizia in generale e + 7% per la
residenziale) e Ravenna (+7% e +4%).