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Elezioni Europee: la situazione in Emilia Romagna

La tenuta della Cdl, che per la lieve flessione di Fi perde lo 0,2%, il calo del centrosinistra di oltre 2 punti percentuali, apparentemente tutti a vantaggio delle sinistre, il crollo della lista Bonino. E’ questa la fotografia delle Europee 2004, dopo la conclusione dello spoglio nelle 4407 sezioni in Emilia-Romagna, in cui hanno votato l’81,3% degli aventi diritto, rispetto ai dati della consultazione del ’99.

Per quanto riguarda il centrodestra, Forza Italia scende dal 20,4% di cinque anni fa al 19,9, Alleanza Nazionale dall’8,6 al 8,4 (ma allora correva col Patto Segni, che ha preso lo 0,2%, dunque è un teorico pareggio), l’Udc sale al 2,8 dal 2,7 che presero assieme il Ccd e la Cdu, la Lega nord sale dal 3 al 3,4%. Sommando i dati di queste sole quattro forze, la Cdl dunque scende dal 34,7% del ’99 al 34,5, senza grosse variazioni della composizione del voto.

A sinistra, la lista Uniti per l’Ulivo si conferma di gran lunga la prima forza, col 42,8%, ma perde rispetto alla somma delle forze della coalizione del precedente voto: Ds (32,8%), Democratici (7,9), Ppi (2,6), Sdi (1,3), Lista Dini (0,3), sommando i voti, presero il 44,9. A sinistra cresce il Pdci, dal 2 al 3,1, Rifondazione Comunista sale dal 5 al 6,4, la Federazione dei Verdi incrementa dall’1,8 al 2,5. La Lista Di Pietro-Occhetto conquista un 2%, la Lista Bonino crolla dall’8,2 al 2,4, i Socialisti Uniti l,7. Tutte le altre liste sono sotto l’1%.

















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