Mettere in campo tutti gli strumenti a disposizione per contrastare il fenomeno mafioso che sta attaccando gravemente anche il nostro territorio, lotta alle mafie come priorità di cui anche la Provincia deve farsi carico.
Questi sono alcuni dei punti dell’ordine del giorno approvato lunedì all’unanimità dal Consiglio provinciale, inviti rivolti alla Giunta alla quale si chiede, tra l’altro, una collaborazione costante con gli altri soggetti del territorio che si occupano di contrasto alle mafie per garantire una gestione più trasparente nell’assegnazione degli appalti. A questo proposito il documento fa riferimento alle recenti disposizioni della Regione Emilia-Romagna “per la promozione della legalità e della semplificazione del settore edile e delle costruzioni a committenza pubblica e privata”.
Il documento cita inoltre la relazione della Direzione investigativa antimafia (Dia) relativa al primo semestre 2010, dalla quale emerge che nel nord Italia, dal Piemonte all’Emilia-Romagna, esistono pericolose ed allarmanti infiltrazioni mafiose. “Dal rapporto della Dia – prosegue l’odg – risultano i nomi delle famiglie che storicamente si sono inserite nelle regioni del nord, e che, nonostante i ripetuti allarmi, sembrano avere ormai messo anche qui le loro radici influenzando la vita economica sociale e politica, infiltrandosi nel sistema degli appalti pubblici e in alcuni segmenti dell’edilizia privata”. Si parla – continua il testo – di una “presenza accertata nel nostro territorio di ‘ndrine calabresi, di casalesi e di clan pugliesi riconducibili alla Sacra Corona Unita”. La Dia – sottolinea il documento – certifica la presenza anche a Bologna “di soggetti legati a Francesco Schiavone (Sandokan), capo supremo dei casalesi ora confinato nel carcere di Modena”.
Il testo approvato dal Consiglio e condiviso da tutti i gruppi ha sostituito un analogo ordine del giorno presentato dalla Lega Nord il 6 dicembre scorso e rinviato in Commissione proprio con l’obiettivo di giungere a una proposta unitaria.
L’odg, infine, invita il presidente Merola “ad organizzare un Consiglio straordinario sull’attività della criminalità organizzata a livello nazionale e locale per ribadire la volontà di combatterla tenacemente”.