Evitare il rischio della paralisi degli uffici immigrazione della Questura e della Prefettura di Modena e la perdita di posti di lavoro. È questa la richiesta alla Provincia di Modena contenuta nell’ordine del giorno presentato da Luca Gozzoli e Fausto Cigni (Pd) e approvato dal Consiglio provinciale di Modena con il voto favorevole di Pd e Idv e quello contrario di Pdl e Lega nord.Presentando il documento, Luca Gozzoli ha sottolineato che «a due settimane dalla scadenza, prevista per il 31 dicembre, del loro contratto a tempo determinato, 14 impiegati degli uffici immigrazione della Prefettura e della Questura non conoscono ancora la sorte del loro rapporto di lavoro. Abbiamo raccolto la preoccupazione di questi lavoratori – ha affermato il consigliere – ma evidenziamo anche che senza queste persone si porrà il problema di come garantire il servizio».
Livio Deliesposti (Lega nord) ha replicato che «i tagli sono dettati da esigenze di riorganizzazione e contenimento dei costi» e che «l’introduzione delle nuove tecnologie richiede meno personale», augurandosi però che la Provincia «si impegni per trovare una nuova collocazione a questi lavoratori». Sergio Pederzini (Idv) ha commentato che «da un lato il governo fa tanta propaganda sul controllo degli immigrati, dall’altro toglie gli strumenti per renderlo effettivo», come Elena Gazzotti (Pd) che ha messo in evidenza il paradosso di «leggi senza risorse che in realtà agevolano l’illegalità». Per Matteo Malaguti (Pdl) «il fatto che a oggi queste persone non sappiano se verranno riconfermate non significa che non lo saranno davvero» e Dante Mazzi (Pdl), osservando che «è importante che gli uffici immigrazione continuino a funzionare», ha affermato che «attraverso il decreto “mille proroghe” si cercherà di dare tutti gli organici necessari». Ma il vero problema, ha ribattuto Fausto Cigni (Pd), è «che questi impiegati, che hanno superato un concorso, avrebbero dovuto essere stabilizzati e invece, grazie al governo Berlusconi, non lo sono stati».