180 miliardi per il distretto
della ceramica, destinati a interventi su viabilita’,
riqualificazione urbana e ambientale, formazione e sicurezza del
lavoro; semaforo verde per il programma d’ area della ceramica,
che mette d’ accordo amministrazioni pubbliche e privati: sono
stati siglati – ha reso noto la Regione – il documento di lavoro
tra parti sociali e istituzioni e il preaccordo tra enti
pubblici per il programma d’ area per il distretto ceramico.
Il programma d’ area e’ una modalità di programmazione
negoziata che si svolge tra Regione Emilia-Romagna, Enti locali
(in questo caso 2 Province – Modena e Reggio – e 11 Comuni,
Castelvetro, Fiorano, Formigine, Maranello, Sassuolo, Baiso,
Casalgrande, Castellarano, Rubiera, Scandiano e Viano) e altri
soggetti pubblici o a partecipazione pubblica, con il
coinvolgimento delle parti sociali e dei soggetti privati
interessati, tesa a realizzare le condizioni e le priorita’ di
intervento per lo sviluppo locale sostenibile, in coerenza con
gli strumenti della programmazione regionale e provinciale.
Questo programma puo’ essere considerato ‘di nuova generazione’:
si tratta, infatti, di uno strumento, generalmente utilizzato
per grandi opere, che ha come obiettivo la riqualificazione di
un territorio vasto (il distretto ceramico, appunto), attraverso
un insieme di interventi diffusi su tutta l’ area, anche di
piccola entita’. Complessivamente sono previsti oltre 180
miliardi di finanziamenti pubblici e privati: tra questi, 19
miliardi di investimento pubblico per completare e rendere
meglio fruibile la Pedemontana, per la quale sono in appalto e
parzialmente in esecuzione interventi per 241 miliardi
finanziati dall’ Anas, e oltre 80 mld per la riqualificazione
urbana e ambientale. A fianco di questo investimento pubblico,
vi sono investimenti privati per 21 mld sulla riqualificazione
urbana, 8 per il risanamento fluviale e il finanziamento di due
transit point per 34 miliardi.
Il primo asse di intervento del programma d’area (Pda) e’
quello relativo alla mobilita’ e alle grandi infrastrutture. In
questo ambito il Pda prende atto dei piani di sviluppo delle
grandi opere gia’ previste (e relative ad esempio alla bretella
Modena-Sassuolo, agli interventi legati all’Alta velocita’, e al
nuovo scalo merci di Dinazzano) e si focalizza sul sistema
infrastrutturale interno all’ area, ottimizzandolo a livello
locale. Tra gli interventi previsti, la Regione contribuira’ al
completamento e a migliorare la fruizione, con 19 miliardi,
dell’ asse della Pedemontana, gia’ finanziata per circa 241
miliardi dallþAnas (lotto III, lotto IV, lotto Dinazzano-
Scandiano, lotto Ergastolo-Bazzano). Sul versante ferroviario,
la Regione ha candidato tra le priorita’ della legge 211 sul
trasporto pubblico di massa, l’interconnessione tra le due linee
Modena-Sassuolo e Reggio-Sassuolo, con la creazione di una nuova
stazione ferroviaria a Sassuolo e la messa in trincea di circa
600 metri di nuovi binari. Il costo totale dell’intervento e’ di
circa 68 miliardi. Fa parte di questo asse di intervento anche
la progettazione di due transit point (nell’area di Maranello-
Sassuolo), la cui realizzazione dovra’ portare a un
alleggerimento del trasporto merci su gomma. Si tratta di una
rete di piattaforme logistiche finalizzata alla raccolta e allo
smistamento delle merci in arrivo e in partenza dal comprensorio
ceramico, il cui costo stimato e’ di circa 34 mld. In questo
caso l’investimento e’ esclusivamente privato, salvo il sostegno
alla progettazione di massima, all’inquadramento urbanistico, ai
processi di riorganizzazione produttiva – supportati anche dalla
formazione – da parte degli enti pubblici.
Il secondo asse di intervento e’ quello della
riqualificazione urbana e della valorizzazione delle emergenze
di interesse storico- culturale. In questo caso le risorse
previste (con cofinanziamenti della Regione, dei Comuni e dei
privati) ammontano a circa 71 miliardi. L’ obiettivo e’
riqualificare aree industriali dismesse (ex ceramiche,
perlopiu’), valorizzare i centri storici e gli edifici di pregio
architettonico, quali rocche e castelli.
Il terzo asse di intervento riguarda la valorizzazione
ambientale e la sostenibilita’ dello sviluppo. Anche in questo
caso il Pda agisce su un territorio in cui sono gia’ stati
programmati e realizzati grandi interventi per la lotta
all’inquinamento (depurazione delle acque e dell’ aria). Il
programma d’ area sceglie percio’ come obiettivo la qualita’
naturalistica, in particolare agendo sul sistema dei fiumi (il
Secchia e i suoi affluenti Tresinaro e Tiepido) creando un unico
‘parco fluviale’ percorribile attraverso percorsi pedonali e
ciclabili a servizio di tutti i comuni del distretto. In questo
caso le risorse ammontano a circa 11 miliardi (da Regione e
Comuni) piu’ altri 18 che si stima giungano dalle imprese di
escavazione attraverso gli interventi di ripristino ambientale e
tramite le quote di tasse dovute per le escavazioni. In questo
caso, il programma d’ area integrera’ i piani di recupero delle
imprese, comprendendoli nel progetto di parco fluviale. Previsto
un contributo del Magistrato del Po, sul fronte della messa in
sicurezza del Secchia, di circa 12 miliardi. Tra le novita’ di
questo programma d’area c’e’ anche l’ inserimento, accanto alle
opere infrastrutturali e agli interventi urbanistici, di un asse
dedicato alla qualita’ e alla sicurezza del lavoro, con
riferimento anche alla mobilita’ e all’immigrazione. In questo
caso la Regione mette in campo 13 miliardi provenienti dal Fondo
Sociale Europeo e dalle Province. Gli interventi riguarderanno
la formazione, le politiche attive del lavoro, la creazione di
centri per l’ impiego, l’ accoglienza dei lavoratori e la casa.