La Camera ha definitivamente approvato in piena notte la delega al governo per la riforma delle pensioni. I sì sono stati 288, 119 i no.
“Dopo tre anni di duro lavoro abbiamo finalmente concluso una riforma importante. Ora ci aspetta un periodo di intenso lavoro per l’attuazione della delega. Ci sono tante deleghe specifiche da realizzare. Ci metteremo subito al lavoro da agosto per arrivare già a settembre a un primo confronto con le parti sociali, in particolare sulla previdenza complementare, sugli incentivi a rimanere al lavoro e sul testo unico della legge sulla previdenza”. Lo ha dichiarato il ministro del Welfare, Roberto Maroni, subito dopo il voto.
In precedenza la Camera aveva votato la fiducia al governo sul decreto di riforma delle pensioni. La decisione di porre la fiducia era stata presa l’altro ieri a conclusione di un vertice tra i leader della Casa delle libertà e dopo una telefonata di chiarimento tra il premier Berlusconi e il leader della Lega Umberto Bossi.
Quello di ieri è stato il ventunesimo voto di fiducia imposto dal governo al parlamento dall’inizio della legislatura, il terzo solo nell’ultimo mese. Il presidente del consiglio aveva giustificato la scelta spiegando che “siamo obbligati a farlo, con l’ostruzionismo non possiamo perdere tempo”. Aveva anche detto che gli impegni presi nelle settimane scorse con l’Ecofin imponevano la blindatura del provvedimento.
Ragionamento che non aveva convinto affatto le opposizioni, che avevano a lungo protestato con il presidente della Camera Pierferdinando Casini mettendo in atto un ostruzionismo ad oltranza.