Formare esperti in grado di riconoscere e utilizzare come prove gli insetti sulla scena di un crimine. E’ questo l’obiettivo del corso di perfezionamento post-laurea in entomologia forense attivato dall’Universita’ degli studi di Modena e Reggio Emilia. L’iniziativa didattica organizzata da ricercatori dell’ateneo e dal Gruppo italiano per l’Entomologia forense (Gief) e’ in calendario dal 27 al 29 gennaio.
In cattedra a Reggio Emilia presso la facolta’ di Agraria saliranno esponenti di medicina legale e di scienze forensi che spiegheranno come studiare gli insetti associati ai cadaveri con lo scopo primario di determinare il tempo intercorso dal decesso al ritrovamento del corpo.
L’entomologia forense mira inoltre a ricavare ogni altra informazione utile ai fini legali, come prove di trasferimento del cadavere (dal luogo del decesso a quello del ritrovamento), presenza di droghe o veleni e, ancora, eventuali occultamenti messi in opera prima dell’esposizione del corpo.
“Negli ultimi anni – sottolineano il segretario del Gief Stefano Vanin e la ricercatrice in Agraria Lara Maistrello – l’applicazione delle scienze naturali e biomolecolari in campo investigativo e forense ha acquisito nuovi strumenti, maggiore precisione e al tempo stesso visibilita’ sui mass media”.
“Numerose sono le serie televisive che ritraggono poliziotti-scienziati in grado di risolvere casi complessi, passando pochi istanti al microscopio o davanti ad improbabili macchinari” ricordano, precisando che “l’entomologia forense trova applicazione, soprattutto, in quei casi in cui le tecniche classiche utilizzate dai medici legali per la stima del Post Mortem Interval non risultano piu’ utili o efficaci, come ad esempio per lunghi tempi di giacenza del cadavere o in casi di combustione”.
Tra i docenti che terranno le lezioni a fine gennaio ci sono anche Francesco Introna e Cristina Cattaneo. Le iscrizioni sono aperte fino al 15 gennaio.