La comunità islamica di Sassuolo ha già espresso a suo tempo e non a quindici giorni di distanza la ferma e più totale condanna del gesto terroristico in terra d’Egitto e come lo ha fatto la comunità a livello nazionale con l’espressione dei suoi comitati d’ispirazione e per mezzo del comitato delle relazioni islamiche italiane di cui esponenti della dirigenza giovanile ne fanno parte, ancora più pronta è stata la risposta delle migliaia di musulmani egiziani che hanno attuato uno ‘scudo’ umano attorno ai luoghi di culto copti durante le Festività cristiane. La nostra vicinanza alla comunità copta è riscontrabile nella nostra forte azione umanitaria e nell’invio di una delegazione di rappresentanti a portare le nostre condoglianze e il nostro supporto personale.
Si dimostra invece la piena ignoranza del consigliere regionale in materia islamica, e la sua totale mancanza di apertura al dialogo all’islam, cosi come si evince dai toni della sua continua campagna elettorale. In riferimento a ciò è apprezzabile ricordare che quando un giovane musulmano chiese al soggetto in questione di confrontarsi sui temi dell’islam o di spiegare alcune sue false generalizzazioni sulla piattaforma sociale Facebook, si vedeva cancellato il commento o il post. Questo come dimostrazione della voglia di dialogo del signor Aimi.
Per quanto attiene i principi della nostra religione, le porte del nostro centro sono sempre aperte al dialogo. In vent’anni di attività, mai una richiesta di chiarimenti o di confronto ha avuto un riscontro negativo, siamo stati sempre aperti al confronto, certi e forti dei nostri ideali. Mai ci siamo tirati indietro come hanno fatto certi soggetti del centro destra nel momento in cui è stato chiesto loro la necessità di avanzare dei chiarimenti in merito al nostro credo.
Per quanto riguarda l’infibulazione e altre pratiche che vengono additate come islamiche, non fanno che mettere in evidenza l’ignoranza di chi proferisce queste ignobili quanto false accuse. L’infibulazione in primis, non fa parte del credo islamico, ma è una pratica tribale delle regioni del centro Africa e del basso Egitto, essa viene praticata da questi soggetti indipendentemente dal credo che hanno, vediamo anche grandi agglomerati cristiani che praticano barbarie simili. L’islam è da anni che promuove una campagna di sensibilizzazione nel portare questo messaggio alle famiglie musulmane e non, cosi come è da anni che si combatte con una campagna capillare i matrimoni imposti, altra mostruosità che nulla ha che fare con l’islam.
Con riguardo ai centri islamici e alla comunità islamica, essa non vede altra espressione sociale e legislativa se non quella del paese in cui vive, ed è proprio nell’essere musulmani che sorge dal Corano l’obbligo di rispettare le leggi del paese in cui si vive e l’obbligo ancor più cogente di essere un esempio di cittadinanza attiva all’interno della società.
Ed è proprio in funzione di questo che l’associazione combatte da anni sul territorio il disagio sociale, lasciando le chiacchiere a quelli che ritengono di essere “il governo del fare”.
E’ da anni che si combatte l’analfabetismo all’interno dei nostri centri, cosi come si insegna l’italiano a tutti coloro che lo richiedono musulmani e non. é da anni ancora che il centro ha istituito lo sportello di ascolto, mettendo a disposizione di tutti una psicologa plurilaureata, situazione che ci ha permesso di risolvere molte situazioni di disagio sociale. è da tempo ancora che si distribuiscono pacchetti di viveri ai bisognosi, che si trovano situazioni di alloggio ai senza tetto che si promuovono corsi di doposcuola volti a colmare le lacune degli studenti in ambito scolastico e che si promuove ancora supporto universitario e famigliare andando a risolvere i conflitti intergenerazionali con l’appoggio dei servizi sociali e delle istituzioni apposite. Il tutto nel pieno animo del volontariato.
Le associazioni lavorano e lavorano in silenzio, nella speranza che il Misericordioso possa accettare le buone azioni compiute.
E a chi ha cercato tempo addietro di muovere illazioni sulle attività del centro, indicandolo come possibile cellula terroristica, si è visto raggiungere da provvedimenti giudiziari e dalla pronta smentita, spontanea e immediata di coloro che stanno a capo delle forze dell’ordine.
Invitiamo ancora una volta il signor Aimi, cosi come il Sindaco e la giunta a visitare i nostri centri e a porre i loro dubbi, o ancora a promuovere incontri di dialogo ed invitarci a esprimere le nostre opinioni, anche se siamo certi che ciò non avverrà cosi come non hanno accettato i nostri molteplici inviti che abbiamo provveduto ad inviare loro nel corso del tempo.
Prova ne sono anche tutte le dichiarazioni proferite sui mezzi di stampa sino alla giornata di oggi.
Noi non chiudiamo le porte in faccia a nessuno, e non ci chiudiamo nemmeno dentro, sempre volti ad accogliere il prossimo ed amarlo cosi come amiamo noi stessi.
In ultimo la comunità islamica di via Cavour, è da quasi un anno che aspetta l’incontro tanto richiesto quanto promesso dal sindaco e dalla giunta, per la precisione dall’otto febbraio del 2010, ma ad oggi abbiamo visto da quest’ultimi solo carte giudiziarie.
Cordialmente,
La direzione del Centro dell’Associazione Comunità Islamica di Via Cavour. (A.C.I.S.)