“Vogliono evitare polemiche e soprattutto non usare gli stessi toni, ma non v’è dubbio che ai sindacati non siano piaciute le dichiarazioni del sindaco di Sassuolo, Luca Caselli, sulla solidarietà espressa da Cgil e Cisl di Sassuolo alla manifestazione della comunità Islamica di sabato scorso” – recita un comunicato di Cgil e Cisl -. «Ribadiamo con forza che ogni uomo ha il diritto fondamentale di professare il proprio credo religioso senza doversi nascondere o, al contrario, pregare in piazza o sotto i portici – affermano Franco Cancilla e Daniele Donnarumma, responsabili di zona rispettivamente della Cgil e della Cisl di Sassuolo – Un luogo idoneo per pregare può fare solo bene, dà serenità e aiuta a realizzare una piena e reale integrazione».
Per i sindacati una città civile come Sassuolo non può accettare che ci siano persone costrette a pregare in strada, come avvenuto per tutto il 2010 a seguito della chiusura della struttura in via Cavour per motivi di sicurezza. Cgil e Cisl ricordano al primo cittadino sassolese che il sindacato non si schiera con quel partito o con quell’altro, ma ascolta i bisogni di tutti i suoi associati, compresi quelli stranieri che rappresentano circa il 20 per cento degli iscritti.
«Tutti hanno il diritto di esprimere la proprio opinione senza che la discussione debba finire per forza in bagarre o, peggio, essere offensivi nei confronti di chi la pensa diversamente. È legittimo – continuano Cancilla e Donnarumma – che il sindaco non condivida le nostre opinioni, ma il ruolo istituzionale che ricopre dovrebbe suggerirgli di abbassare i toni, nell’interesse di tutta la comunità sassolese. In un momento di crisi come quello che stiamo attraversando, in cui ogni giorno aumentano i conflitti sociali e si rischia di minare la coesione sociale, è necessario un atteggiamento di maggiore responsabilità da parte di tutti ed evitare il muro contro muro che non porta a nessun risultato».
Cgil e Cisl auspicano che per la moschea si possa trovare una soluzione a livello distrettuale e che tutti i Comuni si facciano carico del problema ragionando con un’ottica di collaborazione istituzionale, tanto più che si va verso l’Unione degli otto Comuni del comprensorio ceramico. Infine i sindacati ricordano che proprio oggi – lunedì 17 gennaio – partono le domande per i flussi secondo il provvedimento deciso dal governo. Per rispondere alle richieste di manodopera da parte di imprese che non trovano lavoratori disponibili a svolgere determinate mansioni e famiglie che devono assistere i loro anziani, arriveranno in Italia altri 98.080 stranieri.
«Se vogliamo essere coerenti e responsabili – spiegano Cancilla e Donnarumma – agli immigrati che facciamo entrare in Italia non possiamo chiedere solo lavoro, ma dobbiamo anche garantire loro diritti fondamentali, come quello di professare la propria fede e avere un luogo di culto. Ovviamente – concludono i responsabili sassolesi di Cgil e Cisl – esso deve essere coerente con le regole di sicurezza del nostro paese».