Sarà una serata a teatro tutta da ridere quella che l’Amministrazione comunale regalerà ai modenesi in occasione dell’8 marzo.
L’eclettico Ivano Marescotti, reduce dal recente successo cinematografico di “Che bella giornata”, porta al Teatro Storchi di largo Garibaldi il suo recital “Lui, un patàca qualsiasi”, ma promette per l’occasione di rivedere e infarcirlo lo spettacolo di personaggi femminili. Il recital del popolare attore romagnolo, originario di Bagnacavallo, è stato infatti scelto dall’assessorato alle Pari opportunità del Comune e da Emilia Romagna Teatro Fondazione per la serata di cui da anni il Comune omaggia la città in occasione della Festa del donna.
E “Lui” è, appunto, un “patàca” qualsiasi che si racconta. Un personaggio a cui dà voce Ivano Marescotti, che ha fatto dei suoi recital una forma di spettacolo in progressione. Una figura di autodidatta cresciuta nel dialetto romagnolo, sua lingua madre, un mondo dove, per descrivere una processione si usava dire “mo non c’era mica nessuno, c’erano delle donne…!” Un recital che finge di essere altro ma che si regge sostanzialmente su storie autobiografiche vissute, “fatti everi”, come si dice dalle sue parti.
Marescotti, servendosi a tratti anche del dialetto romagnolo, familiare ai modenesi, proporrà la galleria dei suoi personaggi ormai celebri, dal fumatore accanito alla “zdora” fino al “patàca” o “quaion”, dal momento che in Romagna tra i due termini non c’è molta differenza. Lo farà in modo inedito perché lo spettacolo è una sorta di autobiografia in cui l’autore attinge da poeti e scrittori, soprattutto da un poeta suo conterraneo, per lui fonte inesauribile d’ispirazione, Raffaello Baldini. Ma il pubblico potrà riconoscere anche citazioni dal più noto Tonino Guerra.