A giugno l’occupazione nelle grandi imprese ha segnato un calo congiunturale dello 0,1% al lordo della cassa integrazione e una variazione nulla al netto della cig. In termini tendenziali, l’occupazione è diminuita dello 0,8% al lordo della cig e dello 0,9% al netto della cig. In pratica, segnala l’Istat, in un anno (giugno 2003-giugno 2004) si sono perse 16 mila posizioni lavorative dipendenti.
Complessivamente nei primi sei mesi del 2004 la variazione media dell’occupazione nelle grandi imprese, rispetto allo stesso periodo del 2003, è stata di meno 0,9% al lordo della cig e di meno 1,2% al netto della cig.
A fronte di un continuo calo dell’occupazione nell’industria, il settore dei servizi continua a creare posti di lavoro, anche se non in grado di bilanciare del tutto la perdita di posizioni lavorative dipendenti dell’industria.
Infatti nelle grandi imprese dell’industria, a giugno l’occupazione ha segnato una variazione tendenziale di meno 3% al lordo della cig e del 3,3% al netto della cig.
La variazione tendenziale dell’occupazione lorda corrisponde a una perdita di 23 mila posti di lavoro. Nei primi sei mesi, la variazione media è stata di meso 2,9% al lordo della cig e di meno 3,4% al netto della cig. Nelle grandi imprese dei servizi, l’aumento tendenziale segna un più 0,6% sia al lordo che al netto della cig.
In pratica da giugno 2003 sono stati creati 7 mila nuovi posti di lavoro. Nel primo semestre, la variazione media dell’occupazione è stata di più 0,5% al lordo della cig e di +0,4% al netto della cig.